giovedì 29 aprile 2010

parole

Ondeggiare senza fine nella disfatta del Senso, farsi trasportare da essa senza piu' opporre resistenza...
Fregarsene di tutto...
Hai mai fallito?
Fallirai sinche' perseguirai un fine; se smetterai di inseguire come un cane affamato il fine quest'ultimo andra' in rovina da se' e insieme ad esso l'idea del fallimento che lo accompagna...
Cosa vuoi?
Smettila di volere perche' volere e' vano lottare per poche briciole di pane; e se davvero sei cosi' folle da lottare per qualcosa non commettere l'ulteriore follia di addolorarti se non l'otterrai.
Cerca di essere felice e non farti derubare dell'unica cosa al mondo che e' impossibile toglierti con la forza : la tua intelligenza, la tua anima mortale.
Devi morire.
E venga pure la morte, non la sentirai nemmeno la sua presenza.
La morte di chi e' caro e' dura: ma il tempo lenisce la ferita e colma la lacuna.
Il dolore.
Soffrirai; ma nessuno ti lega a niente; nemmeno al dolore; e se te ne disfarrai non sarai biasimato.
Amore e odio non ti appartengono: sei tu che appartieni ad essi.
Sono tiranni che vogliono tutto; per questo bisogna tenerli a bada.
E nemmeno chi ti fa torto merita attenzione: e' polvere anche lui, e non vale la pena lottare con la polvere.
Ma sto parlando troppo: e ogni parola e' pur sempre aria, anche se scritta.
Ondeggia. E chiudi gli occhi...