mercoledì 23 febbraio 2011

profughi

Corrado scende dal treno di Lanuvio.
Indossa una giacchetta blu, un pò leggera visto il freddo che fa, il volto grigio e stanco di un uomo anziano che nella vita ne ha passate tante.
In mezzo ai giovani che lesti scendono dal treno, perlopiù studenti, procede lento e appare di statura bassa.
I giovani e le ragazze spiccano con i loro colori sgargianti, lui invece, con quella giacchetta blu, pantaloni grigi e mocassini neri, sembra un’abitante dell’ex Unione Sovietica.
Del resto, a suo tempo, comunista ed estimatore dei Soviet lo fu.
Ora non lo è più. Non crede più al sole dell’avvenire.
E come tutti non sa dove cazzo si sta dirigendo il mondo.

Vedere quel vecchio, il mio vecchio, in mezzo a tutti quei ragazzi colorati, mi commuove.
Sono felice di vederlo.
Ancora una volta ha portato a casa la pellaccia.
Su ogni ruga del suo volto e sul suo sorriso leggo l’onesta lotta
di un uomo che, non senza errori, rinunce e compromessi,
si è costruito una briciola di serenità su questa terra.
Quando, giorni addietro, ricevo la sua chiamata e mi dice che è arrivato a Fiumicino, tiro un sospiro di sollievo.
Mi racconta delle peripezie occorsegli per fuggire dall’Egitto.
Allo stabilimento scompaiono tutti.
Aboul Fottò, irrintracciabile, probabilmente ripara a Londra.
Intanto il telefono e internet smettono di funzionare, la bombola del gas finisce, i negozi chiudono e i viveri si esauriscono.
A Beverly Hills sembra non sia successo nulla e i bambini giocano a palla nelle verdi aiuole.
Al Cairo invece si consuma il caos.
Riesce per miracolo a contattare l’ambasciata e gli prenotano un volo con l’alitalia.
Sempre per miracolo contatta Isham, l’autista.
Il disgraziato gli dice che è senza benzina… ma che farà del suo meglio per portarlo all’aeroporto.
Il volo è all’una e incredibilmente Isham arriva alle dieci.
Chissà come cazzo ha rimediato la benzina.
Per strada infiniti posti di blocco e carri armati di traverso.
A un certo punto sull’autostrada le macchine cominciano ad arrivare dal senso opposto.
Il caos è totale.
Arrivato all’aeroporto la bolgia prosegue.
Dopo il check-in centinaia di persone attendono in fila per i controlli.
Chi può sgancia qualche mancia agli impiegati per saltare la fila.
L’aereo parte con cinque ore di ritardo…

E ora eccoti qui caro papà, con una stinta giacchetta blu e sul finire della vita.
Il tempo di dirci due cose inutili e ci saluteremo come sempre.
Profughi di noi stessi, non capiremo mai da cosa siamo fuggiti e perché siamo fuggiti.
Ma non importa.
Tra randagi ci si assolve. E ci si ama.
Nel tuo tramonto vedo il mio.
Chissà se un giorno all’ora del crepuscolo avrò un testimone.
Forse, scendendo dal treno, all’ultima fermata della vita, non ci sarà nessuno ad aspettarmi.
Forse perchè non sarò stato degno di avere testimoni.
O forse perchè non avrò trovato testimoni degni di me.
Per chi è solo la notte è più fredda e il vento colpisce con più forza.
Chi è solo deve stringere i denti e inghiottire amarezza.
Sei fortunato papà.

Guardare le nuvole mi solleva.
Da Gheddafi, dal terremoto, dal futuro, dal battito sordo del mio cuore malfermo.
Le nuvole sono così bianche, così pure e distanti.
Come sarebbe bello essere una nuvola.
Librarsi per gioco. Disfarsi con indolenza. Senza dolore. Senza cuore.
Vorrei essere una nuvola, carezzata dal sole.

lunedì 21 febbraio 2011

demos

Nel giro di poche settimane l'intera Africa mediterranea è esplosa contro i suoi tiranni.
Sussulti arrivano anche dall'Iran e dalla monolitica Cina.
Che sia finalmente giunta l’ora del riscatto anche per questi popoli lungamente affamati e oppressi?
Questo nessuno lo sa.
Su queste masse in subbuglio noi occidentali proiettiamo le nostre aspirazioni e i nostri valori.
Ma non è detto che le nostre aspirazioni e i nostri valori coincidano con i loro.
Di certo la fame e la miseria sono potenti detonatori di gran parte di quelle rivolte.
Ma il discorso sulla democrazia intesa come la intendiamo noi, con libere elezioni, tutela dei diritti umani, divisione dei poteri, è un discorso -inventato dall’Occidente- che quelle masse non si sono mai poste.

L’ora del riscatto a volte è una chimera.
Liquidato un despota, spesso finisce al potere un altro despota, magari peggiore del precedente.
Il rischio di questo scacco, come quello del terrore, si pone sempre.
Eppure, se è vero che esiste sempre questo scacco, è pure vero che è esistito un giocatore che non si è mai arreso per paura di esso.
Ed è anche grazie a lui che adesso scrivo e non muoio d’inedia.

La nostra democrazia, così detta di tipo liberale, seppure profondamente corrotta (ma la corruzione esiste in tutti i regimi, soprattutto in quelli totalitari), fortemente condizionata dai poteri della finanza e del capitale, è pur sempre preferibile agli attuali regimi liberticidi di stampo comunista o islamico.
New York è preferibile a Teheran, Kabul o Pechino.
Quanto meno perché a New York (o a Londra) chi ha un’opinione politica diversa non finisce in carcere o viene trucidato con una fucilata alla nuca o impiccato.

La democrazia non è un sistema perfetto.
I sistemi perfetti non esistono.
Sono perfette solo le utopie e i dogmi ideologici, come quello marxista.
Tutte le critiche che vengono mosse alla democrazia sono vere, a cominciare da quella per cui le decisioni della maggioranza non sono necessariamente migliori o più giuste di quelle di dettate da una minoranza o da un singolo illuminato.
Ma, almeno in teoria, chi sta al potere e governa male può essere rimosso, diversamente dalle dittatocrazie.

Anche la critica per cui la democrazia è fittizia è vera.
Ma il fatto che una democrazia diventi fittizia perchè a governare siano le banche e le società per azioni che comprano i politici, a cominciare da quelli di sinistra, non depone contro il principio della democrazia in sé, depone semmai contro le banche, le società per azioni e i politici corrotti.

Chi sogna un’umanità libera dalla fame e dal sopruso probabilmente s’illude.
Però la cosa che più assomiglia a quel sogno oggi si chiama democrazia.

lunedì 14 febbraio 2011

plexus

Ancora in scena l'Italietta cleripocrita.
Stavolta le parti sono invertite però.
La storia spesso è schizofrenica.
Da una parte le donne di sinistra, intellettuali, aspiranti neo femministre, che una volta (o erano le loro nonne?) si battevano per la libertà sessuale e ora si indignano perchè al potere piacciono le puttane giovani.
Scoprono l'acqua calda le santerelle di sinistra, sempre pronte però a mettersi col potente di turno quando capita l'occasione buona, come Carla Bruni.
Quanta indignazione per quattro battone.
Mai però che queste intelligenti santerelle di sinistra si indignino o manifestino contro qualche imam e quell'immonda prevaricazione chiamata Islam che soggioga la donna da millecinquecento anni.
Del resto le donne islamiche sono talmente sottomesse e imbevute di fanatismo che anzichè ribellarsi a quel codice infame e a quelle usanze atroci, le coltivano a danno di ogni libertà e dignità femminile presente e futura.
Ma questi discorsi sono troppo banali per le moderne cretinistre.
Preferiscono stracciarsi le vesti per un vecchio impotente.
Oltre alla manifestazione delle purittane (si, con due t: incrocio tra puritane e...)si aggiungono anche i pii interventi dell'ex giudice plebeo semi analfabeta, della cara Rosy Bindi, del gay intellettuale Vendola.
Che delusione caro Nichi.
Ti atteggi troppo a Pasolini, lo imiti con spudorata mancanza di originalità.
Nel linguaggio, troppo contorto e forbito, nell'analisi, corretta ma tremendamente intrisa di moralismo inquisitorio.
Da gay dovresti avere allergia ai giudidi di condanna sulla sfera sessuale altrui.
E invece anche tu sul carro bestiame dei bacchettoni più o meno ipocriti.

Se la sinistra, da libertaria ( ma in realtà non lo è mai stata) è diventata clericale, la destra, all'opposto, è passata dal finto perbensmo manicheo al lassismo più spregiudicato.
La "contro manifestazione" dell'obeso ex comunista Ferrara è stata altrettanto orrenda di quella delle femministe facinorose.
Solo guardare i volti di servi come La Russa o la Santanchè fa venire il vomito.
Così spengo quell'inutile accessorio chiamato tv che al massimo può servire a farsi una triste pippa nelle tarde ore della notte.
Destra , sinistra, parole vuote, inutili.
Uomini e donne, miserabili senza il senso della propria miseria.
Fascisti, comunisti, politicanti avidi di potere.
Quanto schifo fate. Tutti.
Amareggiarsi rovina l'umore e non serve a nulla.
La pena non vale il pene.