mercoledì 31 ottobre 2012

il ritorno

Finalmente ti sei stufato di andar dietro a gonnelle umide
d'acquasanta caro Elio?
Non sono meglio quelle che la danno subito rispetto agli
scarti di sagrestia, alle zuzetti, alle dementi che se la tirano fino ai cinquanta
e poi, una volta avvizzite, corrono ai ripari con verghe di gomma?


Tu sei un peccatore caro Elio, un peccatore molto laido.
Sei anche un mistificatore allucinante.
Il tuo violare il nono comandamento, ad esempio, giustificandolo
con ragioni di forma (vale solo se la donna altrui è sposata)
è di un cinismo imbarazzante per un sedicente cristiano come te.
Sarebbe più onesto dire: "io amo chi mi pare,
le donne sono di tutti"; e al diavolo il decalogo.


A quanto pare Madalina è tornata.
Ci sarebbero da chiarire molte cose.
Quella vacca di Georgi, ad esempio, andrebbe presa a calci nel sedere,
per aver diffuso notizie false e tendenziose, per avermi procurato
atroci tribolazioni interiori.
Ma, come ha osservato il cinico e decadente Albi, in realtà non c'è
niente da chiarire.
Cosa dovrei chiarire, baccalà che non sono altro?
Amare Madalina equivale ad amare il vento.
Eppure, eppure, io non posso esimermi dall'amarla, dal volerla
fare mia.

Seguirò il vento, se del caso sino al precipizio.
Mi getterò nel baratro.
Nuoterò nella lava.
Traversando gli oceani senza fine della solitudine
berrò a litri l'acqua salmastra della delusione.
Nessun appiglio.

O traversare o perire.


Solo quando questo sciocco cuore avrà cessato di pulsare,
solo allora mi arrenderò.
Solo allora, tu, Madalina, non sarai più
l'unica e più alta ragione del mio esistere.

domenica 28 ottobre 2012

la patacca

Elio ama definirsi un mistico.
Qualche libro da due soldi che puzza d'India, qualche fachiro,
qualche prestigiatore alla Gustavo Rolla, qualche ritiro spirituale,
qualche viaggio a Medjugorje, rosari, preghiere,
sono sufficienti per Elio a trasformare un uomo in un mistico.


Sovente Elio mi invita a pregare.
Se le preghiere non si avverano, pensa candidamente Elio,
è perchè non si è pregato "bene", al pari di un rituale
infruttuoso perchè non correttamente eseguito.
Solo pregando con la fede più pura le nostre miserabili richieste
(il pane quotidiano, la fica) saranno esaudite.
Che tutto ciò rappresenti una deplorevole mistificazione sorta da
una psicologia d'accatto e infantile, questa evidenza a Elio non traspare.


La preghiera è per eccellenza il mezzo degli uomini vili,
che non avendo la forza e il coraggio di agire e prendere da sè, chiedono.
La preghiera è anche lo strumento dei furbi che attraverso l'adulazione
pensano di ottenere qualche briciola dalla tavola del potente.


Non mi si fraintenda.
Superuomini non esistono e quelli che fingono di esserlo sono degli imbecilli
che presto o tardi scopriranno la sconfitta.
Ad esempio quel presuntuoso di Evola, che ritenendosi invulnerabile, "interrogava la sorte"
passeggiando sotto i bombardamenti: e la sorte lo ripagò con una bella sedia a rotelle
per il resto della vita.


Pregare è umano.
Ogni tanto, riconoscendo con un senso di vergogna postuma la mia viltà, prego anch'io.
Prego per le solite quattro cosucce "borghesi", la fica, la salute, i soldi, l'affetto dei cari.
Me ne fotto dei mistici.
Non mi interessano i loro deliri dementi.
Chiedo solo la patacca e un pezzo di pane secco per il resto dei miei giorni.
Allora ringrazierò Dio, ben sapendo che egli non esiste, ma fingendo per l'occasione che egli esista davvero, colmando così la mia riconoscenza che altrimenti resterebbe vuota e senza oggetto.
...oppure, dovrei ringraziare solo la patacca, cinici che non siete altro?

domenica 21 ottobre 2012

il seme

Festa delle castagne a Rocca.
L'unica cosa interessante di questa festa plebea sono
le fiche e il paesaggio.
Quando la distesa sotto ai vostri occhi, ai piedi di monte cavo,
non era una spianata di cemento e di grigie costruzioni monotone,
quando nella notte non brillava la luce dei lampioni,
quando il buio era cieco e assoluto,
si poteva credere negli dei e nello spirito.
Gli dei erano lì, nel buio, a regnare con giustizia.
Il firmamento artificiale degli uomini mi suscita tristezza.
Tremolante, fissa, inutile, la luce giallognola della città è solo una
chimera, una caricatura.


A.r. e beppino tacciono.
Patucchi è al catechismo, per motivi legati alla patacca.
Si è innamorato di una integralista cristiana.
Non la fotterà; eppure si batte.
Non smetteremo mai di lodare l'eroismo di Elio.
Essere eroi non vuol dire avere vinto.
Vuol dire sapere "pigghiarla n'du culu" senza rancore.


Ho amato molte donne nella vita.
Amare non vuol dire essere fedeli in eterno ad un'anima,
cosa del resto rarissima e meravigliosa.
Amare vuol dire essere fedeli ad un sogno.
I sogni si infrangono sulle scogliere della vita.
E' il disincanto.
Eppure nessun disincanto potrà cancellare il ricordo dei
vostri sogni e della gioia che fu.
Il ricordo della gioia è un seme.
Stringetelo nel pugno.
Custoditelo.
Forse da esso sorgerà la speranza.

paltò

Una figura solitaria passeggia nella notte.
Un paltò nero, un berretto a coppola, il passo svelto di un uomo solo e forte
che va incontro al suo destino.
Gli uomini si distinguono dal passo.
E' a.r.
Il "dormiente" Elio nemmeno se ne accorge.
A.r. sapeva che ci avrebbe incontrato.
Per i cani randagi la notte è un presagio.
Ognuno cerca il suo simile.
Solo quando un destino si ecclissa esso si compie.


Campiamo per sborrare.
E per amare.
A.r. si dichiara pronto ad "andare a mignotte", ripudiando d'un colpo
lo stolido moralismo sessuofobico che un tempo gli annebbiava i sensi.
Ancora ricordo quando egli definiva squallida la mia ricerca...
senza comprendere che dietro le contingenze dello squallore
c'era la infinita brama dell'amore!
L'autunno gonfia i bei grappoli d'uva...e gonfia le palle di chi la raccoglie.
La vendemmia fa rinsavire.


Queste sono vette, questi sono "risvegli" caro Elio.
Il "dormiente" Elio, dal canto suo, ricorda di aver bestemmiato
all'età di sei anni, per via di certi burattini con cui giocava.
Fu l'unica bestemmia della sua vita (!)
La cosa deve averlo turbato a tal punto che egli ancora serba l'infausto
evento nella memoria, come un bolo che non è riuscito a inghiottire.
Io a sei anni non sapevo nè chi fosse Dio nè cosa fosse bestemmiare.
Poi ho capito.
Ho capito che la preghiera e la bestemmia sono la stessa cosa.
Volte allo stesso fine, entrambe condividono la stessa sorte.
Patucchi prega e le sue preghiere restano inevase.
A.r. bestemmia e le sue evocazioni si spengono senza eco.
Cupidigia e sfogo: ecco cosa sono rispettivamente la preghiera e la bestemmia.
Vogliamo qualcosa; così tiriamo in ballo Dio, leccandogli il sedere o
prendendolo di petto.
E' una tragedia esilerante.


Bisogna inghiottire il bolo, caro Elio; e tirare innanzi.
Lieve fu il torto dei burattini.
Oltre la preghiera, oltre l'ingiuria, oltre Dio.
Il cammino verso l'orizzonte non è terminato.

venerdì 19 ottobre 2012

il risveglio

Affabulatori del risveglio!
Destatevi dalla vostra presunzione!
Gurdjiev, Buddha: la vostra ricerca è vana!

Questi tizi contemplano il nulla e spregiano la vita altrui

rintanati nel loro angolino di mondo.
Chi si droga, chi digiuna, chi fugge, in un modo o nell'altro.
Perchè non impugnate la vanga, vili dispensatori di fanfuche?
Non vi ammogliate, non procreate, non vi sporcate le mani,
rigettate qualsiasi responsabilità: è facile vivere così, da scansafatiche.

Il vostro risveglio, ammesso che esista, è di una noia ributtante.
Risvegliarsi a che pro?
Per provare compassione? Per emanciparsi dall'asservimento della vita materiale?
Pensate davvero che si possa vivere di rugiada come le farfalle, cari pelandroni?

Anche chi, stoltamente, ambisce ad un risveglio interiore, deve fare i conti con lo stomaco
e la minchia.


Il sonno, il desiderio, l'illusione, la materia, il vincolo, la sporcizia dell'anima
sono cose molto più nobili e interessanti del "distacco".
Perchè svincolarsi dal samsara?
Perchè abolire la sete col vuoto?


Ad alcuni moderni simpatizzanti del risveglio,
che vanno una settimana a pregare a Medjugorje e al ritorno
si recano a farsi massaggiare il pene dalle cinesi,
diciamo apertamente che questo loro modus di "risvegliarsi" è assai singolare.
Ma forse sbagliamo noi: probabilmente qualcuno si è risvegliato a furia di pippe.


A tutti gli ambiziosi apologeti del distacco e dell'estinzione, auguriamo il fallimento.
Ci auguriamo che al culmine del distacco e dell'estinzione la nostalgia vi assalga e vi divori.
Ci auguriamo di incontarvi al bordello o in trattoria.
Non guardate il cameriere o la ragazza: il conto è già stato pagato.
Pensate a brindare con gioia al vostro ennesimo fallimento.
Sarà il vostro fallimento più saggio...

giovedì 11 ottobre 2012

il vento

L'inferno è qui su questa terra miei cari quattro lettori!
La vita è uno sforzo titanico per essere felici, una briosc calda
che ai più è negato addentare!
La catastrofe vi attende, impaziente di saggiare le vostre reni.

Una volta c'era un tempio dove una Venere donava la felicità.
La felicità non è eterna.
E' breve, va via come la brezza.
Poi, naturalmente, giunse la malvagità.
Gli empi "chiusero" il tempio adducendo assurdi motivi condominiali
e cacciarono via la Venere.
E' così fu ucciso l'amore e la gioia di un mortale...

Fuori le cornacchie gracchiano.
Un gallo stride due volte.
Il cielo è impastato di grigio.
La testa mi gira.
Autobus passano come cadaveri puzzolenti sull'appia.
Abituato all'abiura non riesco neanche a piangere.

Ora sei da qualche parte, in Romania.
Forse con i tuoi figli e con tuo marito.
Forse non ti vedrò mai più.
Il pensiero di non baciare mai più le tue labbra mi uccide.

Possano le mie lacrime portate dal vento

raggiungerti
mia sempre amata Madalina.

venerdì 5 ottobre 2012

la zinzara

Mentre Patucchi si gode il tramonto all'Argentario con Barina
e uno dei suoi amanti,
io vado a trovare l'amata Anemona.
La bambina si è fatta mora, ma incredibilmente l'oro traluce dal nero dei suoi capelli di seta.
E' come se quel nero celasse, non riuscendovi, un sole sepolto, una fiamma,
quel fuoco sacro e divino delle vergini ariane,

la cui purezza diede origine e luce all'Occidente
e al mondo intero.
La bambina si ricordava ancora di Patucchi e delle sue fantasie erotiche:
voleva baciare " in boca e seno", voleva metterlo nel sedere (operazione semplice, viste
le risibili dimensioni del membro di Elio) ma essendo un pò tirchio non ne ha approfittato...
"Tu amico fio di mignota" mi dice con affetto scherzoso la bambina.
La poverina inoltre è tormentata da fastidiose "zinzare".
"Zinzare di Romania meno fie di mignota".

Passando per Apriliadue compro un paio di spray anti "zinzara" tigre e una ciambella calda
per l'adorata bambina.
Svolto a destra, abbasso il finestrino, Anemona si alza e mi viene incontro.
Ecco qui, ne ho presi due, uno per me e uno per te.
Uno è al talco, l'altro senza aroma, quale vuoi?
Qui c'è una ciambella con lo zucchero, è ancora tiepida.
"Io so che tu mi vui bene, perchè tu mi comprato anti zinzara... Grazie!"
Mi regala un sorriso candido come i suoi dentini bianchi,
uno dei più bei sorrisi che una donna mi abbia donato.
In quell'istante mi pare che gli occhi della bambina tremolino,
al pari delle prime stelle che timidamente si affacciano nel cielo poco prima del tramonto.
Uno scherzo dell'amore? Un inganno della sera?
Certo che ti voglio bene Anemona.