venerdì 19 ottobre 2012

il risveglio

Affabulatori del risveglio!
Destatevi dalla vostra presunzione!
Gurdjiev, Buddha: la vostra ricerca è vana!

Questi tizi contemplano il nulla e spregiano la vita altrui

rintanati nel loro angolino di mondo.
Chi si droga, chi digiuna, chi fugge, in un modo o nell'altro.
Perchè non impugnate la vanga, vili dispensatori di fanfuche?
Non vi ammogliate, non procreate, non vi sporcate le mani,
rigettate qualsiasi responsabilità: è facile vivere così, da scansafatiche.

Il vostro risveglio, ammesso che esista, è di una noia ributtante.
Risvegliarsi a che pro?
Per provare compassione? Per emanciparsi dall'asservimento della vita materiale?
Pensate davvero che si possa vivere di rugiada come le farfalle, cari pelandroni?

Anche chi, stoltamente, ambisce ad un risveglio interiore, deve fare i conti con lo stomaco
e la minchia.


Il sonno, il desiderio, l'illusione, la materia, il vincolo, la sporcizia dell'anima
sono cose molto più nobili e interessanti del "distacco".
Perchè svincolarsi dal samsara?
Perchè abolire la sete col vuoto?


Ad alcuni moderni simpatizzanti del risveglio,
che vanno una settimana a pregare a Medjugorje e al ritorno
si recano a farsi massaggiare il pene dalle cinesi,
diciamo apertamente che questo loro modus di "risvegliarsi" è assai singolare.
Ma forse sbagliamo noi: probabilmente qualcuno si è risvegliato a furia di pippe.


A tutti gli ambiziosi apologeti del distacco e dell'estinzione, auguriamo il fallimento.
Ci auguriamo che al culmine del distacco e dell'estinzione la nostalgia vi assalga e vi divori.
Ci auguriamo di incontarvi al bordello o in trattoria.
Non guardate il cameriere o la ragazza: il conto è già stato pagato.
Pensate a brindare con gioia al vostro ennesimo fallimento.
Sarà il vostro fallimento più saggio...