venerdì 24 aprile 2015

M.

Unico epitaffio
la lieve brezza di Zefiro
che carezza in silenzio un prato
cosparso di margherite.

M.

Il tempo passava inutile.
Poi arrivò.
L'oro dei capelli.
L'avorio del corpo.
L'azzurro adamantino degli occhi.

Piccoli seni
da libare come frutti teneri e dolci.

Tenera, rosea,
stretta la porta del piacere.

Per me Eros non dorme
in nessuna stagione:
come il vento di Tracia infiammato di lampi
infuria accanto a Cipride
e mi riarde di folli passioni,
cupo, invincibile,
con forza custodisce l'anima mia...

Domenica staremo insieme, forse.

E un giorno,
un giorno, forse,
sarai mia.