mercoledì 30 gennaio 2013

madi mada

Guarda come splende il sole, oggi, caro Albi!
Mi sembra di respirare il profumo di una
primavera vicina.
Ho dormito poco, trepidando al pensiero
di una nuova speranza per Madalina.

Ieri notte dopo aver scribacchiato un pò,
vado su feisbuc: e chi mi chiede l'amicizia?
Madi Mada!
Finalmente!
Lei era lì e mi contatta subito.
Hai mangiato qualcosa?
Solo uno yogurtino?
Devi mangiare piccola mia,
devi stare in forze, per affrontare le battaglie
che ancora ti attendono!
Cosa? vai via domani (cioè oggi) e non più venerdì?
E' meraviglioso!
Addio Monteburralto schifoso, addio Georgi, vacca
imbecille e odiosa,
addio tedio e grigiume!

Come posso stare qui con le mani in mano
mentre la farfalla si libera dal bozzolo
che l'ha tenuta prigioniera
per tanto tempo?
Ah, caro Albi, non lo so!
Quest'impotenza mi divora...
ma devo restare calmo e impassibile,
fermo come un guardiano coraggioso
che custodisce un altare sacro,
pronto ad agire nel momento opportuno...

Per farti comprendere meglio
la situazione, ti farò un riassuntino caro Albi.
Sembra una telenovelas.
Ieri vado a trovare Madi.
La poverina non mangia da tre giorni,
è dimagrita due chili!
Cosa è successo?
Quella vacca nazista di Georgi
(la "pappona" con cui Madi condivide l'appartamento
di Montemerdalto)
ingelosita dei continui doni di Cletus
(l'ultimo regalino è stato una tenera vestaglia di lana!
grande Cletus!),
gli ha precluso di vedere l'amata!
Arrabbiata e offesa dalla crudeltà del mostro,
Madi ha così deciso
di andare via...
(venerdì mi dice;
poi su feisbuc mi fa sapere
che ha anticipato la partenza ad oggi).
La poverina mi confida tutto.
E' rimasta in contatto anche
con Cletus, il quale vuole aiutarla
con ogni mezzo.

Secondo le indiscrezioni Madi,
anzichè tornare in Romania,
troverà ospitalità a casa di un'amica a Roma
e forse cercherà un lavoro.
Cletus, ahimè, è sempre in mezzo ai coglioni:
infatti, sempre secondo le indiscrezioni,
il salvatore questa mattina sarà a disposizione
della fanciulla per assicurarle
gli spostamenti (e le sistemazioni?)
di cui ella ha bisogno.

La puntata termina qui caro il mio frac.
Sarà davvero in buone mani la mia eroina?
Saprà scegliere le persone giuste e districarsi
dagli eventi?
Sarà davvero affidabile il semi barzotto Cletus?
Davvero col suo denaro il semi barzotto
mi soffierà la donna che amo?
Non lo so.
Tutto, tutto è possibile.

Una cosa è certa:
niente mi farà indietreggiare,
nemmeno l'oblio o la sconfitta.
Come la certezza di una legge
che regola il mondo,
Ella potrà contare sempre su di me,
qualunque cosa accada.

martedì 29 gennaio 2013

un presagio

Stanno forse le porte d'un destino per schiudersi?
Il mio destino?
A me...che non ho mai creduto al destino?

Ah esecrabile d'un Dio!
Quanto ti preferro oh Mefistofele!
Altro che le ovine preghiere del pio Clusetti!
(Prega, prega, mi belava l'infermo:
No! Lotta! Lotta! mi gridava invece dalle viscere
l'animo mio in fiamme).

Mai una porta mi si schiuse dinanzi se non per merito
di questi miei pugni scorticati e coriacei,
dei miei calci asinini e riottosi,
della mia folle e indomita volontà,
della mia imperterrita lotta!
E quante volte ho fallito!
Quante volte col fango in volto mi rialzai!
Quanti oceani di fiele bevvi
sino a diventare fiele io stesso!

"Fa ciò che devi: e venga pure la morte!" :
questo è il mio motto.

No amici, se le porte della felicità
si schiuderanno per questo
miserabile pagliaccio,
non sarà per merito d'un destino qualunque,
non sarà l'agognato frutto caduto per caso
o per il volere magnanimo d'una provvidenza avida
di preghiere servili:
sarà per merito mio!

Ma ancora è presto per cantare vittoria.
Anzi: non mi udirete mai cantare vittoria
nemmeno nella remota regione del Sogno!
Se il Sogno diventerà realtà,
se il mio cuore e quello di Madalina
un dì benedetto si congiungeranno
sino a fondersi in un amore eterno e mortale,
io tacerò, statene certi.
Mai imprigionerò la celeste farfalla
che un dì ebbi la fortuna d'incontrare.
Se vorrà essa potrà scaldarsi nel mio palmo
e accompagnarmi per l'arduo sentiero della vita,
giorno per giorno.
Se vorrà....

Oggi scorsi un presagio.
Un presagio lieto incastonato nell'azzurro
dei tuoi occhi, Madalina.
Un miragio?
Possa allora il mio sangue
nutrirlo sino alla fine,
sino a dargli il nome della verità.

lunedì 28 gennaio 2013

cletus

E così hai un nuovo amante
adorata mascalzona!
Cosa? Barnaba mi chiede se sono geloso.
Ma certo che lo sono:
e tuttavia il vero amore vince sempre ogni gelosia...
Quando si fa della sensualità il proprio mestiere
queste cose capitano, come quando
il plenilunio evoca la marea.
Gli amanti proliferano, come grano nutrito dal sole.
Diversamente si fa la fine di Sandra, svogliata e negletta,
grigia in volto e gonfia,
che invece di fare l'amore fuma sigarette e ingolla
pasticcini stravaccata sul divano guardando
telenovelas alla tv...

Cletus dev'essere un galantuomo,
al pari del vecchio frac o di Mario Prodi.
Nel giro d'un mese Cletus ha regalato
a Madalina tante belle cose:
babbucce calde colorate di rosso,
una giacchetta di gigio argani,
un profumo di calin clain,
medicinali per il mal di gola,
polli allo spiedo, torte, etc. etc.
E ogni volta che bussa all'uscio
porta un nuovo regalo!
Che signore!
(altro che quel pulcivendolo di Elio!)

Cletus ha cinquantotto anni.
Presumibilmente riscalda la sedia
in qualche ministero in attesa della pensione.
E' sposato con una straniera, un'austriaca mi pare,
con cui non fotte da otto anni.
Non ho capito bene se è la moglie
che non vuole più scopare oppure
se col passar degli anni si è spenta
per entrambi la passione.

L'ultima volta Cletus si è intrattenuto
con Madalina per ben tre ore.
Porcopio! manco siffredi!
"E che avete combinato in tre ore?"
chiedo a Madalina.
"Niente. Abiamo parlato. Lui non fa amore.
Suo cazo non riza bene.
Al masimo facio pipa.
Mi dà careze tuto tempo...".

Perciò il galantuomo spende trecento euro
solo per una mezzapippa e
per parlare e carezzare la fanciulla!
Ed è felice così!
Che grande! Che esempio di infinita umanità!
(Certo, se fottesse sarebbe
più bello per tutti: ma evidentemente
la potentia coeundi lo ha abbandonato...).

Se Cletus non fosse sposato con la megera,
avresti potuto farci un pensierino cara Madalina.
Sembra un brav'uomo. Ti vuole bene.
Ha i soldi.
A letto è un pò fiacco, poverino.
Ma per te il sesso non è importante.

Se ti metterai con Cletus
(o con un altro vecchio semi impotente)
farai probabilmente la cosa giusta, mia amata:
il magnate provvederà alle tue esigenze
sino all'attimo in cui rimetterà l'anima al Creatore.
Basterà cambiare il pannolone
ed elargire un sorriso e una carezza.

E io?
Io non ho importanza mia amata.
Ciò che conta sei solo tu.
Spero solo che all'età di Cletus,
se ci camperò, anche io avrò
una Madalina cui donare
il mio affetto.

Lunga vita a Cletus!

venerdì 25 gennaio 2013

il frac di via renula

Dialogare col caro Albi è sempre un piacere.
E' un piacere perchè è una fonte inesauribile di nichilismo.
E io che come un baccalà credevo
d'aver sondato il fondo d'ogni uomo!
Che stolto immane!

Pensavo che il nichilismo potesse incarnarsi in tre forme:
nella poesia, come nel caso di Leopardi o Cioran;
nella furia distruttiva del pensiero razionale,
come nel caso di Nietzsche, Stirner o Sade;
e infine nella demenza teatrale,
come nel caso di quel disgraziato di Carmelo Bene.
In tutti questi casi si ode un grido disperato
contro l'esistenza.

Invece c'è un quarto caso di nichilismo:
"puro", rassegnato e silente:
quello di Albert Donasi.
"Puro" perchè se ne fotte d'ammantarsi coi sofismi
del pensiero o d'imbellettarsi con le filastrocche della poesia
solo per far bella figura nei salotti
o consolarsi coi balocchi della propria vanità.
(però la poesia di De Andrè ti inebria mascalzone d'un frac!)
Rassegnato perchè Albi, diversamente dagli altri
nichilisti, non si dispera nè si lamenta:
sa pigliarla in culo, stoicamente, come fecero
gli spiriti più forti.
E infine silente, perchè di fatto Albi è uno di poche battute.
Eccone alcune, lapidarie e ineffabili:
"L'uomo è corrotto in principio"
(anche Lutero lo pensava: ma a te caro Albi
interessa l'utero e non la grazia divina);
"La storia lo dimostra, ne è la prova"
(con riferimento al fallimento degli ideali umani
di giustizia e all'impossibilità di una società governata
onestamente...qui sei un pò apodittico caro Albi:
la storia infatti dimostra tante cose, spesso opposte...
non esistono solo il male e la corruzione, per fortuna.
Come facciamo a sapere in anticipo che le cinque stelle
finiranno in stalle, se non in base ad un pregiudizio negativo

sulla realtà?)

Insomma una domanda sorge in tutti noi spontanea:
donde deriva la sfiducia e il pessimismo del
più grande giornalista di via Renula?
Leopardi aveva un cancro che gli deformava
lo scheletro e possiamo capirlo.
Foscolo era mezzo fobico e possiamo capirlo.
Cioran non dormiva e possiamo capirlo.
Nietzsche era demente e possiamo capirlo.
Schopenauer non sborrava e possiamo capirlo.
E a te, caro Albi, chi ti capisce?
Tu, ringraziando il cielo, hai tutto:
la salute, la ricchezza e l'amore.
Chi o cosa infranse più vaste fiducie?

A me, come avrete capito,
gli ovini e i sagrestani non appassionano.
Tu invece caro Albi, pur essendo
uno zombi, sei ancora un'incognita.
La tua frigidezza morale mi ricorda
quella delle adolescenti acerbe
dai capezzoli turgidi e aspri come mele verdi;
gelose custodi del loro seno
ma liete e fiere quando
gli viene conquistato e libato...

Prima o dopo le adolescenti
perdono la verginità
per aprirsi al mondo.
Prima o dopo le rose sbocciano.
E chissà, chissà...
magari un dì vedremo sbocciare Albi.

i porci

Mentre la supposta naxfalliana viaggia
veloce e senza ostacoli verso la prescrizione,
Elio si reca dalle cinesi per il solito massaggio.
Per telefono mi confida che predilige le pippe shiatzu
alle pecorine.
Ma non c'è da stupirsi:
le bestialità del Patucchi, com'è noto,
sono come le vie del Signore, infinite.
Più tardi il puro uscirà con le passeggiatrici
del cammino neocatecumianale.
Inseguire gonnelle zuppe d'acquasanta
dev'essere davvero eccitante:
le pippe infatti sono assicurate.

In biblioteca incrocio Candy.
Mi racconta che il concerto di Binda
è stato un successo.
I fan erano circa trentamila.
Il buon Saviano ha inoltre offerto
tartine e coca cola a tutti.
Per noi Binda è un mito.
Saviano-Binda è ormai la super star di stregonello.

Dopo aver cincischiato per qualche minuto
con infernet, vado a salutare
Umberto Ciucaugelli, mio vecchio maestro
di filosofia.
A furia di stare davanti al computer
a catalogare libri spazzatura,
il povero Umbi s'è rimbambito:
e infatti voterà per il pd.

Compro una pizza e torno a casa.
Ascolto un pò la radio, a casaccio.
Vengo a sapere che il magistrato Ingoia
dopo aver sconfitto la mafia e salvato il Guatemala
dal narcotraffico, ha deciso di salvare l'Italia.
Visti i suoi grandi successi
perchè non va a pulire le latrine degli autogrill
caro Ingoia?
Poi c'è quella mummia fetida di Monti,

che regala i soldi dell'imu alla banca del pd
per salvarla dal fallimento.
Poi c'è Merdani, grande faccia da culo ipocrita.

Se Merdani e il pd sono di sinistra
io sono Carlo Marx.
Lenin vi avrebbe fatti penzolare dal cappio
caro Merdani: e avrebbe fatto bene.
Su Silvio non dirò nulla, per non offendere
la sensibilità di Elio.
Del resto è acclarato che Elio, sul piano psicologico,
è un ovino: è sedotto e segue, ovinamente,
le orme dei padri, fino al precipizio.
Poco importa se i padri furono degli imbecilli
infatuati di fanfuche.
Piuttosto che seguire ovinamente
le orme asinine di certi padri,
sarebbe meglio bastonare questi ciuchi
senza troppi rimorsi.
Ma Elio non ha superato la fase anale:
e per questo, giustamente, voterà e sarà felice
di farsi incul(c)are da Burrasconi.

Dinanzi a questi porci di finta sinistra e destra,
servi della finanza internazionale e della plutocrazia,
la tentazione albiana a non votare,
idiosincratica e nichilista,
è forte.

Ma per fortuna c'è ancora una speranza:
Beppe e il suo movimento.

Forse caro Albi avrai ragione tu:
forse il potere corromperà per l'ennesima volta
il debole animo umano
e le stelle diventeranno stalle.

Eppure, non lottare, non scommettere su nulla,
quando esiste una sia pur minima possibilità di riscatto,
è davvero ripugnante, perchè significa accettare
l'immutabilità del Male e del Potere.

Del resto il Male e il Potere si fondano su questo,
cioè sulla resa e sull'abdicazione dei più.

Ma alla fine queste sono solo chiacchere,
trite, banali e manichee.
Con le parole, inutili, possiamo
cincischiare all'infinito.

Io invece esigo azioni.
Solo un'azione degna rende degni.

la sfinge

Una volta, ad una cena,
chiesi a Eleonora Santucci:
"Che cos'è il Male?".
Eleonora mi rispose con una semplicità
e una chiarezza assoluta:
"Il male è volontà di distruzione;
il male è volontà di distruggere l'altro
".

Alla cena c'erano anche quei due baccalà di Elio e A.r.,
entrambi ubriachi e infatuati del culetto di Nora
e quindi incapaci di articolare un qualsiasi discorso
che andasse al di là delle solite
minchiate mistico buddiste.

In quella circostanza ciò che mi interessava,
seppur fugacemente, non era il sederino minuto
e mascolino di Nora, bensì la sua lucidità, la sua capacità di analisi.
Seppur perduta in una dialettica sterile e verbosa,
per una volta Nora aveva fatto centro,
senza tanti giri di parole.

"Il male è volontà di distruzione;
il male è volontà di distruggere l'altro".

Oggi non so cosa combini Nora,
non so se continui a farsi spillare soldi
da qualche strizzacervelli oppure se
sia stata in grado di infischiarsene di tutte le
seghe mentali che l'affligevano e si dedichi
con serenità all'unico conforto della vita.
(No caro Elio, non mi riferivo alla fede;
mi riferivo al sesso:
la fede, questo dono immenso,
lo lascio a te e alle ferventi
monachelle che ti piace frequentare).

I cazzi di Nora non mi riguardano:
ma spero, poichè le voglio bene,
che abbondino, in senso non metaforico.

Tutto questo per chiarire
il senso della parola "Male".
E qui mi fermo.
Le mie indagini si fermano sempre sulla superficie,
sulla crosta, dolosamente.
Se andassi più in là vi sprofonderi nell'abisso
e così vi farei un torto: perchè l'abisso
va esplorato da soli, se ne si è all'altezza;
e perchè nessuna parola può ricrearne le suggestioni.

Guardai estasiato Nora.
Le parole, usate con arte e parsimonia,
suggellate dall'artificio del silenzio
-il silenzio, come il vuoto, non esiste-
creano una tensione erotica.

La frase di Nora sul Male
-non già il suo culetto sifilitico, badate bene!-
me lo fece indurire per qualche istante.
Poi Nora riversò altre chiacchere, stantie, ed Eros
mi abbandonò.

Bene, cara Nora, grazie per la lezione.
In tre parole dicesti tutto.
Con la tua semplicità mi hai illuminato più di Sade.
Non ti sottoporrò altre stupide domande come:
"e la volontà di distruggere il male, è male o è bene?"

Quando gli uomini credevano nel potere delle cose,
si rivolgevano ad esse per avere una risposta.
Un esempio fu la sfinge.
Interrogata, il più delle volte essa taceva.
E quando rispondeva, celava dietro gli enigmi il senso della sua risposta.
Solo così era dato attingere a quella che gli uomini chiamavano "verità":
calandosi nel pozzo oscuro delle parole,
smarrendosi nel labirinto dell'errore.

Si narra che un giorno un tale si recò dalla sfinge.
Le rivolse una domanda:
"Che cos'è il Male?"
La sfinge sorrise, per un istante.
Poi i suoi occhi si trasformarono in uno specchio.
L'uomo sbalordito vide riflessa la sua immagine.
"Così il Male....sono io" disse.

giovedì 10 gennaio 2013

la pippaccia

Qualcuno, saggiamente,
ha rilevato ciò che da tempo
io stesso ho rilevato:
cioè una certa monotematicità
dei miei argomenti.

Tuttavia, come questo qualcuno
saggiamente sa,
non è mai facile liberarsi dalla
propria "monotonia":
così come non è mai facile
disaffezionarsi dalla bottiglia,
dal pennello e dai propri vizi,
di qualunque genere essi siano.

I vizi, monotematici,
crescono in noi:
e paradossalmente
l'unico modo per contrastarli
è di assecondarli sino in fondo,
vuotando il bicchiere sino alla feccia.
(Non a caso i più grandi santi
furono i più grandi peccatori).

Se essi ci avranno distrutto
tanto peggio per noi.
Se invece sopravviveremo
cercheremo nuove occasioni
di distruzione, giusto per non annoiarci
e per gonfiare il petto dinanzi allo specchio
della nostra infinita vanità.

Queste cose uno come a.r.
dovrebbe saperle fin troppo bene,
perchè le ha sperimentate e le sperimenta
ogni giorno sulla sua pelle.
Perciò non spenderò una parola in più
a giustificazione dei miei vizi e della mia
monotematicità.

Innocenti e senza ragione
risplendono lampi
nel cielo buio della mia coscienza...


Da tre giorni spalmo reparil gel
sulla cappella.
Il sedicenne Elio ne ha combinata
un'altra delle sue.
Dopo aver comprato due orrende tele
dal pittore mistico a.r. alla non modica cifra
di cinquanta euro,
mi porta a mignus, di notte, sulla statale Alpia.

(A proposito: Elio si sta dando alle spese pazze:
tele da due soldi, massaggi cinesi,
compensi per collaborazioni professionali a Q.bel:
segni inequivocabili di una generosità
verso il prossimo...
e merito di un paio
di bonifici da parte dell'aguzzino
Nax Falli, che ha ridotto la supposta
dei crediti inevasi ad Elio a sedici chili).

In principio Elio voleva recarsi da una certa
Kamelia o Kabiria, rumenina ventenne
scoperta dopo aver attentamente consultato
il sito di bellezze esotiche mignort-forum.
Dopo due ore di traffico bestiale
sul lungotevere, giungiamo all'indirizzo
della rumenina, nei pressi di via sbaldo
degli usbaldi.
Neanche il tempo di ingollare due supplì
e il baccala mi chiama dicendomi
che "ha cambiato idea".
La fighetta,
candida e simpatica,
sui vent'anni,
gli si presenta con indosso un reggiseno
e una mutandina rossa.
Roba da leccarsi i baffi.
E lui cosa fa?
Invece di sbottonarsi i calzoni
si mette a negoziare al pari d'un cammeliere semita.
Infine lascia perdere perchè "cento sacchi sono troppi"...

Ecco cosa succede quando si buttano i soldi
dalla finestra!
Ecco cosa succede a chi sperpera i soldi
-racimolati con pazienza e sudor di fronte-
comprando tele orrende e facendo beneficenza!
I soldi non bastano mai
a chi non sa amministrarli.

La porta si chiude, la ninfa sparisce
e il baccalà torna alla sua mestizia.

Non pago di cappellate,
dopo tre ore d'auto e una birra,
il sedicenne di quarantadue anni
inchioda sulla via Alpia alla vista
d'una mignus di bell'aspetto.
"Ciao beli" dice l'amica.

Con le pupille d'una bestia in calore
e la bava alla bocca
il sedicenne si imbosca con la mignus.
Dopo quasi mezz'ora torna.
La prestazione è andata male:
ma il baccalà se ne vergogna ed è
reticente nel confessarmi i dettagli.

Dopo un tentativo di pecorina andato a male
(a causa forse della posizione scomoda
e dell'impossibilità del sedicenne
a raggiungere il buco per via delle dimensioni
non taurine del membro),
l'amica "spreca" la bellezza di tre guanti
cercando di far venire il giovine
a suon di pippe e bocchini
eseguiti con una freddezza, una fretta, una brutalità e
una meccanicità spaventose:
orrenda circostanza che il baccalà, anzichè riferirmi,
copre e mistifica, inducendo me,
parimenti rimbambito,
a ripetere l'errore.


Conclusione:
Elio viene da solo, squallidamente, con una pippaccia,
senza neanche levarsi il guanto (sic);
io, invece, spalmo da tre giorni reparil gel sul glande.

Cose che capitano, ai sedicenni.

martedì 1 gennaio 2013

meridiano

In cerca di chissà quale risposta
a chissà quale ascoso interrogativo
sepolto nell'alma,
andai a passeggiare a Torbalinga.

Non trovai nulla.
Nessun segno.
Solo l'arenile, impietosamente lordato;
e i mortaretti, esplosi da imbecilli d'ogni età.

Anche tu, Mare,
eri nero e buio, come me.


Tu vedesti sorger le scimmie;
e domani le vedrai scomparire.

Il tuo scroscio e la tua schiuma bianca:
solo questo udii e vidi.

Di te, vecchio Posidone, non resta
che il pedante mormorio dell'acque:
ed esso m'acquieta da quest'ora folle
che avvolge d'ebbrezza i miei simili.

Neanche tu, Luna, tonda e bronzea,
mi dicesti nulla.

E neanche voi, Stelle: mai la vostra
luce glaciale fu più muta.

Eppure voi, Eterni Silenti,
mi insegnaste tutto:
da voi appresi l'amar imperituro,
da voi appresi la pietà al caduco,
dal vostro silenzio e dal mugghiar dell'onde
appresi la rabbia e la pazienza.

Esplodono i fochi,
scocca l'ora,
giunge al suo tripudio
l'uman festa.
Bella cosa la speranza:
sorge, trabocca e tutto pervade,
come la luce del mattino.

A me, Silenti Eterni,
toccò in sorte d'esser solo,
come voi.

Ecco, il sordo borbottio
della festa scema e muore
in un giorno nuovo.

Tacciono tutti
finalmente
i gracchi provvisori.

E così
scaldo l'alma
e bronzo il viso
col tepido raggio
del Sole meridiano.