martedì 31 dicembre 2013

last chiss

Ed eccoci al termine di quest'annus horribilis,
caro Albi.
La fortuna del cinico è l'insensibilità:
inversamente, invece, essa costituisce la catastrofe
per l'uomo giusto, cioè per colui nelle cui vene
scorre la grumosa linfa del pathos.

Che cosa è successo in questo anno?
Sono stato vinto e piegato più volte.
La sentenza, inesorabile, fu una:
la sconfitta di un animo,
la sua incapacità a resistere al male senza
che il male stesso abbia segnato il suo
marchio sulla fronte e nelle viscere.

Madalina, poi Madalina Anemona.
Il costante incubo del vuoto e della solitudine.
Dieci chili di carne persi.
L'incapacità di imporre e fissare
una disciplina, una via, uno scopo.
L'incapacità della tenacia,
del dominio, del controllo, della padronanza
che contrassegna colui che sa dirigere
se stesso...

Anche lo spirito si impoverì
sino a ristagnare in un deserto arido e cupo,
il cui unico frutto fu il silenzio e il freddo sentore
della morte.
Là dove una volta, al pari delle generose mammelle di M.,
sgorgava l'amore, l'abbondanza e la riconoscenza per la vita,
d'un tratto fu il buio:
mi persi e non ebbi più a ritrovarmi,
come accadde forse anche al povero mutumattu.

E così, solo come un cane,
d'estate andavo a nuotare a Zemi.
Entravo nell'acque torbide, senza degnare d'uno sguardo
alcuno.
Mi allontanavo sempre di più dalla riva,
con in cuore la segreta e spavalda speranza
di non tornare più.

Bracciata dopo bracciata, seguendo i suggerimenti
del paterno Rigates e l'olimpico esempio di Albi,
il fiume mi diventò fratello.
Esso mi diceva: non arrenderti.
Tanta forza giace ancora in te, fratello mio.
Impara la mia forza:
limpido specchio fuori,
limpido e puro esempio di calma suprema;
dentro invece la forza invisibile dell'abisso,
che ogni cosa accoglie
e dove ogni cosa scompare
pur rimanendo custodita in eterno.
Impara questa forza
e falla scorrere nelle vene
sino a quando tu stesso diventerai
l'abisso di te stesso...

Per il resto, cari amici, quest'anno
non ha riservato grandi sorprese.
Tutto quello che è accaduto
era facilmente prevedibile,
come il movimento statico del pulviscolo
e della risacca.
L'intervento alle calvizie sostenuto da Buralix,
divenuto ormai un grande uomo d'affari e di successo,
è andato a meraviglia, perchè al mitico e prudente
Buralix tutte le ciambelle riescono col buco.
Il divorzio tra Taxi e Rigates era inevitabile,
poichè Rigates era stanco
delle vuote velleità di Baccabel.
Elio, alias il Patucchi, è rimasto una pippa
poichè in lui domina la pigrizia e abbonda la stultizia
(di recente il ciandala si è rivolto contro il Papa,
reo di aver viaggiato a bordo
di una ford anzichè di una mercedes).
Binda continua ad essere l'ingenuo e candido idealista
che tutti amiamo, non senza qualche polemica da strapazzo.
Patrizio Conti rimane il taccagno di sempre:
e tuttavia gli si vuole bene grazie
alla simpatia e alla genuina ironia
che lo ha sempre distinto.

Tu, caro Albi, rimani sempre
un monolite inesplicabile:
aspettiamo che ti decidi a sborrare dentro
senza guanto e procreare:
ma forse tu e la cara Candy non siete
fans dei pannolini...

Il B. rimane il caro e vecchio amico
di sempre: è diventato un pò più saggio
da quando è nato Zico.
Il dono del B. è di trasmettere al prossimo
l'entusiasmo e la gioia di vivere.

A.r., pittore mistico e dannato,
attualmente inoccupato,
racimola collette e si consola scolando
bottiglie di vino con l'inseparabile amico Belpino.
Ultimamente il pittore mistico è peggiorato,
parla male un pò di tutti, s'incazza facilmente
e canticchia di continuo ritornelli napoletani.

Belpino del resto è il migliore:
poichè la sua generosità e il suo slancio per gli amici
sono immensi e sconfinati
(come potrebbe altrimenti sopportare il pittore mistico A.r.?)

Del Saruman dei Landi non so nulla:
ma mi auguro che stia bene e che accresca in salute e saggezza.
Ogni tanto lo scorgo a bordo d'un relitto bluastro, uno pseudo fuoristrada
di fabbricazione polacca (una Landa?)
oppure, con indosso una giacca o una camicia da frocio,
a proferir auliche fregnacce, semi ubriaco e col volto verde d'una lucertola,
in qualche bar o in qualche evento zecchesco.
Se non fossimo due asini malati d'orgoglio
a quest'ora avremmo fatto pace
(com'era bello giocare insieme ai videogiochi...)

La sensazione finale, terribile,
osservando le nostre vite,
è che esse siano segnate.
Nessuno può essere diverso da ciò che è:
per questo nessuno è libero.

L'anno prossimo chiederò a Michela
di sposarmi.
Le sborrerò dentro, senza guanto.
Buralix, vecchio amico di Noemi,
sarà il testimone di nozze.
Il B. insieme a Zico
spruzzeranno di spumante gli invitati.
Il Patucchi, vestito da pinguino,
farà l'autista.

Il rito sarà celebrato in latino
da Rigates
con la festuca in mano.
A.r. avrà ampio accesso
alle bevande etiliche
ma non dovrà bestemmiare per non turbare
la sensibilità della signora Averno.

Il viaggio di nozze,
sovvenzionato da Mario Prodi, il Patucchi,
Rigates ed Albi,
avrà come meta Venezia.

La creatura che uscirà dal grembo
di Michela si chiamerà Madalina.

E se tutto ciò non dovesse accadere,
nè l'anno prossimo nè mai,
pazienza.

Succederanno altre cose.
E forse
ve le racconterò...