giovedì 10 gennaio 2013

la pippaccia

Qualcuno, saggiamente,
ha rilevato ciò che da tempo
io stesso ho rilevato:
cioè una certa monotematicità
dei miei argomenti.

Tuttavia, come questo qualcuno
saggiamente sa,
non è mai facile liberarsi dalla
propria "monotonia":
così come non è mai facile
disaffezionarsi dalla bottiglia,
dal pennello e dai propri vizi,
di qualunque genere essi siano.

I vizi, monotematici,
crescono in noi:
e paradossalmente
l'unico modo per contrastarli
è di assecondarli sino in fondo,
vuotando il bicchiere sino alla feccia.
(Non a caso i più grandi santi
furono i più grandi peccatori).

Se essi ci avranno distrutto
tanto peggio per noi.
Se invece sopravviveremo
cercheremo nuove occasioni
di distruzione, giusto per non annoiarci
e per gonfiare il petto dinanzi allo specchio
della nostra infinita vanità.

Queste cose uno come a.r.
dovrebbe saperle fin troppo bene,
perchè le ha sperimentate e le sperimenta
ogni giorno sulla sua pelle.
Perciò non spenderò una parola in più
a giustificazione dei miei vizi e della mia
monotematicità.

Innocenti e senza ragione
risplendono lampi
nel cielo buio della mia coscienza...


Da tre giorni spalmo reparil gel
sulla cappella.
Il sedicenne Elio ne ha combinata
un'altra delle sue.
Dopo aver comprato due orrende tele
dal pittore mistico a.r. alla non modica cifra
di cinquanta euro,
mi porta a mignus, di notte, sulla statale Alpia.

(A proposito: Elio si sta dando alle spese pazze:
tele da due soldi, massaggi cinesi,
compensi per collaborazioni professionali a Q.bel:
segni inequivocabili di una generosità
verso il prossimo...
e merito di un paio
di bonifici da parte dell'aguzzino
Nax Falli, che ha ridotto la supposta
dei crediti inevasi ad Elio a sedici chili).

In principio Elio voleva recarsi da una certa
Kamelia o Kabiria, rumenina ventenne
scoperta dopo aver attentamente consultato
il sito di bellezze esotiche mignort-forum.
Dopo due ore di traffico bestiale
sul lungotevere, giungiamo all'indirizzo
della rumenina, nei pressi di via sbaldo
degli usbaldi.
Neanche il tempo di ingollare due supplì
e il baccala mi chiama dicendomi
che "ha cambiato idea".
La fighetta,
candida e simpatica,
sui vent'anni,
gli si presenta con indosso un reggiseno
e una mutandina rossa.
Roba da leccarsi i baffi.
E lui cosa fa?
Invece di sbottonarsi i calzoni
si mette a negoziare al pari d'un cammeliere semita.
Infine lascia perdere perchè "cento sacchi sono troppi"...

Ecco cosa succede quando si buttano i soldi
dalla finestra!
Ecco cosa succede a chi sperpera i soldi
-racimolati con pazienza e sudor di fronte-
comprando tele orrende e facendo beneficenza!
I soldi non bastano mai
a chi non sa amministrarli.

La porta si chiude, la ninfa sparisce
e il baccalà torna alla sua mestizia.

Non pago di cappellate,
dopo tre ore d'auto e una birra,
il sedicenne di quarantadue anni
inchioda sulla via Alpia alla vista
d'una mignus di bell'aspetto.
"Ciao beli" dice l'amica.

Con le pupille d'una bestia in calore
e la bava alla bocca
il sedicenne si imbosca con la mignus.
Dopo quasi mezz'ora torna.
La prestazione è andata male:
ma il baccalà se ne vergogna ed è
reticente nel confessarmi i dettagli.

Dopo un tentativo di pecorina andato a male
(a causa forse della posizione scomoda
e dell'impossibilità del sedicenne
a raggiungere il buco per via delle dimensioni
non taurine del membro),
l'amica "spreca" la bellezza di tre guanti
cercando di far venire il giovine
a suon di pippe e bocchini
eseguiti con una freddezza, una fretta, una brutalità e
una meccanicità spaventose:
orrenda circostanza che il baccalà, anzichè riferirmi,
copre e mistifica, inducendo me,
parimenti rimbambito,
a ripetere l'errore.


Conclusione:
Elio viene da solo, squallidamente, con una pippaccia,
senza neanche levarsi il guanto (sic);
io, invece, spalmo da tre giorni reparil gel sul glande.

Cose che capitano, ai sedicenni.