mercoledì 31 ottobre 2012

il ritorno

Finalmente ti sei stufato di andar dietro a gonnelle umide
d'acquasanta caro Elio?
Non sono meglio quelle che la danno subito rispetto agli
scarti di sagrestia, alle zuzetti, alle dementi che se la tirano fino ai cinquanta
e poi, una volta avvizzite, corrono ai ripari con verghe di gomma?


Tu sei un peccatore caro Elio, un peccatore molto laido.
Sei anche un mistificatore allucinante.
Il tuo violare il nono comandamento, ad esempio, giustificandolo
con ragioni di forma (vale solo se la donna altrui è sposata)
è di un cinismo imbarazzante per un sedicente cristiano come te.
Sarebbe più onesto dire: "io amo chi mi pare,
le donne sono di tutti"; e al diavolo il decalogo.


A quanto pare Madalina è tornata.
Ci sarebbero da chiarire molte cose.
Quella vacca di Georgi, ad esempio, andrebbe presa a calci nel sedere,
per aver diffuso notizie false e tendenziose, per avermi procurato
atroci tribolazioni interiori.
Ma, come ha osservato il cinico e decadente Albi, in realtà non c'è
niente da chiarire.
Cosa dovrei chiarire, baccalà che non sono altro?
Amare Madalina equivale ad amare il vento.
Eppure, eppure, io non posso esimermi dall'amarla, dal volerla
fare mia.

Seguirò il vento, se del caso sino al precipizio.
Mi getterò nel baratro.
Nuoterò nella lava.
Traversando gli oceani senza fine della solitudine
berrò a litri l'acqua salmastra della delusione.
Nessun appiglio.

O traversare o perire.


Solo quando questo sciocco cuore avrà cessato di pulsare,
solo allora mi arrenderò.
Solo allora, tu, Madalina, non sarai più
l'unica e più alta ragione del mio esistere.