domenica 21 ottobre 2012

paltò

Una figura solitaria passeggia nella notte.
Un paltò nero, un berretto a coppola, il passo svelto di un uomo solo e forte
che va incontro al suo destino.
Gli uomini si distinguono dal passo.
E' a.r.
Il "dormiente" Elio nemmeno se ne accorge.
A.r. sapeva che ci avrebbe incontrato.
Per i cani randagi la notte è un presagio.
Ognuno cerca il suo simile.
Solo quando un destino si ecclissa esso si compie.


Campiamo per sborrare.
E per amare.
A.r. si dichiara pronto ad "andare a mignotte", ripudiando d'un colpo
lo stolido moralismo sessuofobico che un tempo gli annebbiava i sensi.
Ancora ricordo quando egli definiva squallida la mia ricerca...
senza comprendere che dietro le contingenze dello squallore
c'era la infinita brama dell'amore!
L'autunno gonfia i bei grappoli d'uva...e gonfia le palle di chi la raccoglie.
La vendemmia fa rinsavire.


Queste sono vette, questi sono "risvegli" caro Elio.
Il "dormiente" Elio, dal canto suo, ricorda di aver bestemmiato
all'età di sei anni, per via di certi burattini con cui giocava.
Fu l'unica bestemmia della sua vita (!)
La cosa deve averlo turbato a tal punto che egli ancora serba l'infausto
evento nella memoria, come un bolo che non è riuscito a inghiottire.
Io a sei anni non sapevo nè chi fosse Dio nè cosa fosse bestemmiare.
Poi ho capito.
Ho capito che la preghiera e la bestemmia sono la stessa cosa.
Volte allo stesso fine, entrambe condividono la stessa sorte.
Patucchi prega e le sue preghiere restano inevase.
A.r. bestemmia e le sue evocazioni si spengono senza eco.
Cupidigia e sfogo: ecco cosa sono rispettivamente la preghiera e la bestemmia.
Vogliamo qualcosa; così tiriamo in ballo Dio, leccandogli il sedere o
prendendolo di petto.
E' una tragedia esilerante.


Bisogna inghiottire il bolo, caro Elio; e tirare innanzi.
Lieve fu il torto dei burattini.
Oltre la preghiera, oltre l'ingiuria, oltre Dio.
Il cammino verso l'orizzonte non è terminato.