sabato 17 aprile 2010

Ain Soukhna

Notte insonne e agitata.
Il vento fischia perennemente dagli infissi della stanza, dalle fessure delle finestre.
Un ululato con cui ho fatto quasi amicizia.
Mi sveglio verso le sei.
Sono nervoso.
La valanga di infami nefandezze vomitate da Dorian Grey mi soffoca.
Poi si e' aggiunto quel piccolo Hitler di La Russa su Anno Zero.
Devo reagire.
E reagisco.
Scrivo cio' che ho da scrivere.
Mi sento meglio.
Mi preparo un the' verde.
Hescham arriva puntuale alle nove.
Lascio tutto a casa, il diario, il libro, le pillole.
Dedichero' la giornata al mare. Ad Ain Soukhna.
Dopo due ore e un quarto di auto arriviamo.
Il posto e' rimasto lo stesso di sei mei fa... incantevole.
Scarichiamo la valigia e scendiamo a mare.
C'e' un gruppetto di cinesi.
Sono buffi. Scattano foto ad ogni peto di mosca.
Si divertono tra loro.
Giocano a insabbiare un amico mentre una ragazza li fotografa.
Mettono allegria.
Pensandoci non ho mai visto cinesi allegri dal vivo. Solo cinesi mesti.
Un altro si presenta sulla spiaggia con due mocassini marroni di pelle finta, calzini bianchi tirati sino al ginocchio...e costume da bagno blu. A torso nudo.
E bravi ragazzi...
Prendiamo un boccone al ristorante sulla spiaggia.
Ordiniamo due Kebab con riso basmati.
Un simpatico gatto arancione viene a strofinarsi sulle mie caviglie.
Si merita qualche pezzo di carne.
Tante famiglie, tanti "picciriddi".
Donne con veli sgargianti, altre ammantate di nero, tante belle ragazze rigorosamente con il costume intero.
Salvo qualche sporadica russa in bikini. Niente italiani, esclusi io e il vecchio.
La ricca borghesia araba sembra essersi data ritrovo qui, ad Ain Soukhna.
Gli uomini di mezza eta' sono quasi tutti obesi.
L'obesita' e' il tratto distintivo dell'opulenza in Egitto.
Accanto alla sdraio mi capitano due giovani coppie con figli.
Sono educati, parlano con tono basso. I bambini non strepitano.
Le ragazze sono molto belle.
Una e' bionda e riccia. L'altra e' mora, occhi scuri, un tripudio di sensualita'.
La bionda e la mora. Come quelle due simpaticone di Dora e Vero.
Il vecchio probabilmente dorme.
O forse pensa con gli occhi socchiusi.
O forse e' morto.
Due pagine di sudoku, una partita a mahjong sul computer, un sottofondo di musica classica e il gioco e' fatto.
Beato lui.
Ha fatto pace col mondo.
E' quasi un mese che scrivo sul blog e non ha letto manco una riga.
Chissa' a che pensa.
Chissa' se diventero' come lui.
Al suo posto spenderei i miei restanti giorni a vedere il mondo, quello che ancora non ha visto.
La grande muraglia, il gran canyon, la cascata del Niagara... qualche isola sperduta nel Pacifico.
Ma lui sembra pago cosi'.
Da quel suo dondolo che affaccia sulla costiera del Cilento aspettera' sereno la fine dei giorni.
Chissa', forse non ha torto.
Devo arrivarci io a settanta anni. Forse allora capiro'...
Ecco un grazioso cardellino sotto la palma.
Ha un piumaggio meraviglioso. Giallo, nero, bianco, marrone si fondono con armonia sul suo grazioso corpo.
Becca sulla sabbia in cerca di qualche formichina.
Sullo sfondo, verso il Sinai, qualche petroliera.
Ma il mare e' di un azzurro irresistibile. Un po' mosso.
Lo onorero' con un bel tuffo...