domenica 11 aprile 2010

dust

Un ufficio polveroso e laido che pare una latrina.
Le porte non si chiudono.
Nel bagno manca l'acqua.
Mosche.
Il primo giorno appena arrivati abbiamo trovato dei simpatici escrementi di uccello sparsi per ogni dove.
Il volatile, bonta' sua, aveva avuto il tatto di non cacare sulle sedie.
La segretaria ammantata di nero ascolta tutto il giorno rognose cantilene alla radio.
Piu' di una volta ho provato l'impulso di alzarmi e andare ad ammazzarla.
Strangolarla educatamente e dolcemente e poi scagliare dalla finestra quella radio infernale.
Con mio padre lavorero' si e no un'ora e mezza.
Noia, noia, noia.
C'e' internet, cioe' il vano.
Facebook, la posta e le varie stronzate.
Bisogna aspettare le quattro.
Mi duole il sedere, le sedie sono dure e stracciate. E luride naturalmente.
Oggi ho dimenticato Anders a casa, mi avrebbe enormemente giovato a dare un senso a queste sterili ore.
Per "svagarci" un po' dopo il lavoro si va al Carrefur o all'IperOne, a comprare cibarie o qualche suppelletile di stampo europeo.
Poi a casa.
Verso le sette vado a correre.
Una citta' di 40 km quadrati a disposizione.
Beverly Hills si chiama. Adorabili copioni. Bravi pero'.
La citta' e' molto bella, immense rotatorie con prati all'inglese, viali nel verde, aiuole con meravigliosi fiori esotici di cui non conosco il nome e dai colori piu' vari e delicati: un concerto di viola , rosso, lilla', bianco, turchese, giallo...
Profumo di acacia e gelsomino. Bougainvillee. Basilico profumato che cresce spontaneo ad ogni angolo di verde...che spaghetti, che insalate!
Questi fiori, questi colori smorzano un po' la solitudine.
Ieri sera mentre correvo accompagnato da una leggera brezza calda, scorgo due donne da dietro, che correvano anche loro.
Tedesche o forse americane.
Una bionda e una castana, dai capelli corti.
Andatura elegante, magre, bel fisico.
Non posso non notare i bei culi, i fianchi, le gambe, le belle schiene.
Forse mie coetanee.
Istintivamente le desidero entrambe, vorrei prenderle entrambe, un amplesso in tre...succhiare la loro bella carne, i loro capelli, la loro pelle, i loro bei culi. Mi perdo in fantasie erotiche.
Quanto mi manca una donna!
Passo loro accanto e le supero.
Chissa' che volto hanno.
Quando ritorno le rivedo ma l'oscurita' serale e la discrezione mi impediscono di scorgere i loro lineamenti.
La bionda sembra davvero bella.
In cuor mio spero di incontrarla di nuovo, di fare amicizia.
Chissa'.
A letto qualche ora dopo. Non riesco a fare niente, gli occhi troppo stanchi per leggere.
Colpa del computer.
Mi giro nel letto nervoso.
Mi alzo e mi vado a fare una spremuta d'arancia. Mangio anche un pezzo di pane con marmellata di mirtillo.
Lingua e denti blu. Buffo. Sorrido e mi lavo i denti.
Mentre dormo sento arrivare un messaggio al cellulare.
Lo leggo questa mattina.
E' il B. Caro vecchio B.
Nauseato anche tu dai locali chic di Roma.
Tante belle fiche "ma niente di vero", per citare le tue parole.
Ancora il B. : "niente di vero, vorrei fuggire, lontano da tutti e da tutto il marciume che mi circonda, un'oasi perduta, non so...qualcosa di bello che da anni cerco ma non trovo...forse Cuba, o forse una montagnia ai confini del mondo...".
Che belle parole vecchio mio! Che profondita'!
E dire che qui, a torto forse, mi ritenevo il verme piu' infelice della terra...
E invece c'e' qualcuno, un amico, che soffre oltre a questo fottuto ego e bisogna consolarlo con qualche buona parola.
"Orsu' marinaio!"
"Qual'e' la rotta capitano?"
"Dritto innanzi, dietro le nere nubi...".
Non mollare il timone, la felicita' e' dietro i flutti e la tempesta...
Mio vecchio B....
E infine due parole per il mio "coach", Angelo.
Questo mi hai scritto stamattina: "Stringi i denti, NON GIUDICARE ma guarda le cose con interesse e meraviglia e ricorda che quella polvere e quella sabbia sono le stesse di Antonio e Cesare, altri uomini che avevano nel proprio destino il successo, esattamente come te...".
Grazie Angelo, grazie di cuore.
Se da quel letto d'ospedale, nella notte piu' buia della mia vita, avessi potuto vedere questo me stesso che oggi corre coraggioso e solitario tra le palme, il vento e la polvere del deserto in faccia, quanta fierezza avrei provato!
E' ora di correre. E chissa', quella bella ragazza bionda...