lunedì 26 aprile 2010

folie circulaire

Da anni ormai i telegiornali raccontano, quasi ad ogni ora, quotidiane storie dell'orrore: cronaca nera la chiamano.
Questi bollettini dell'orrore battono qualsiasi perversa fantasia: i Dario Argento non devono inventarsi piu' nulla perche' ogni gesto e' gia' stato compiuto.
E non in condizioni di emergenza come in guerra o in carestia, ma in condizioni "normali", di discreto benessere economico e sociale.
L'interesse dei gionalisti e degli spettatori cade esclusivamente sopra i particolari raccapriccianti, mai sul perche' questi fatti avvengano.
Porsi il perche' e' inutile, non serve a niente; al piu' e' materia di psicologi o esperti del sociale.
Perche' certe persone, sino al giorno prima "normalissime", con una vita "normalissima", a un certo punto impazziscono, uccidendo gli altri o se stessi?
Cosa o chi li ha fatti impazzire?
La pigrizia mentale si lava le mani velocemente e liquida il problema scaricandolo sul piano clinico biologico: non sapendo rispondere si incolpa la natura. Per comodita'.
Qualcuno nasce con una rotella fuori posto. Cosa vuoi farci? Life goes on...
E il problema e' risolto.
Nessuno mai si domanda se questo impazzimento improvviso, fulminante, possa essere dovuto alla diffusa mentalita' che domina la maggioranza degli uomini contemporanei, alla societa' attuale, a questo tipo di societa', incentrata sull'accumulazione materiale, sull'apparenza, sull'esibizione e sulla parvenza della felicita'...
Incolpare la societa' e' come incolpare un fantasma...bisogna quindi incolpare tutti, compresi se' stessi.
Chi impazzisce reagisce a qualcosa che lo prevarica; e le nostre vite sono fondate sulla prevaricazione...basti pensare che il nostro "benessere" si fonda sulla prevaricazione e lo sfuttamento di milioni di esseri umani ...ma non bisogna andare lontano con gli esempi: anche il miserabile raccomandato prevarica nel suo piccolo gli altri...
Ci sarebbe quindi da stupirsi se padri di famiglia, ingannati sul loro futuro, sterminano moglie e figli e poi si tolgono la vita quando perdono il posto di lavoro?
Chi impazzisce ha ragione: e davanti al torto che gli e' stato reso da una societa' ipocrita, spietata e cinica vorrebbe trascinare l'intera realta' nella fossa insieme a lui.
Chi impazzisce ha sempre ragione: perche' la ragione, e con essa la speranza, lo hanno abbandonato.
Ma ne' la sorte ne' la natura lo hanno condannato: sono stati semplicemente gli altri, i "normali".
Cioe' noi.