domenica 23 dicembre 2012

la vanga

Che belle serate natalizie!
Che bello cenare con i propri amici
in pizzerie lanuvine di quart'ordine,
-scelte dal gourmet Binda-
circondati da monelli e genitori attenti
e scrupolosi al gergo altrui!

Che bella l'inelegante, rozza e accesa
dialettica che scaturisce
dallo scontro tra le idee d'un bracciante
siciliano, reazionario,
il cui sangue ribolle come acido solforico-
e un maestro elementare
che evade il fisco e vota per Bersani e Ingoia,
neo paladini della giustizia sulla terra!

Che bello sapere che i padri hanno sbagliato
tutto, attirando l'odio dei figli!

Che bello sapere che i figli hanno odiato e
ammazzato i padri, più o meno giustamente!

La deliziosa Candy
mi fa sapere che il latte fresco
è migliore di quello polacco.
Inoltre mi invita a comprare a "chilometro zero".
A Pedica, frazione dei Landi,
a "chilometro zero",
dalle pie monachelle di Valle Chiara,
le zucchine costano sette euro al chilo.
Ma bisogna essere ottimisti,
al pari di Hegel e Candy.
Bisogna cioè credere che il libero mercato e
la globalizzazione siano "compatibili" con
il chilometro zero e i coldiretti.
Ci sarà una "sintesi", senza dubbio.
Il mondo andrà avanti.
Qualcuno lo prenderà in culo.
Di certo non a Bruxelles, cara Candy.

Ed Elio?
Come fa a dormire la notte
con una supposta di venti chili
nel sedere!
Sul conto ha dieci euro.
Intanto Nax Falli fa la bella vita
a spese dell'asineria altrui.

Che devo fare con te caro Elio?
T'ho fatto conoscere persino Rigates.
Più di così non potevo fare.

C'era anche il mutaccio:
ha taciuto tutta la sera.
Se avessero stuprato una bambina,
è lecito supporre che non avrebbe
alzato un dito.
Che fine hai fatto vecchio trans...fuga?
Per quale labirinto s'è persa la tua mente?
Davvero i bui marciapiedi del predestino
e le figure ambigue degli "amigos"
segnarono così funestamente
la tua ragione?
La tua assenza ci costerna caro Fabrix.

Infine tu caro Arigates.
Regalandomi un momento
di tenera commozione,
m'ha fatto notare come,
nel bene e nel male,
la mia "presenza", incondita e rozza,
è stata sempre uno slancio di speme
per i quattro gatti che hanno avuto
la ventura di conoscermi.

E c'è in me, inoltre,
-come hai notato-
anche un lato oscuro,
uno slancio opposto
-parimenti terribile-
alla resa, alla maledizione,
ad una bestemmia definitiva.

Ma tu, Rigates, devi capirmi:
io sono un contadino
figlio di contadini siciliani.

Nella mia gente c'è il germe
della tribolazione,
eredità atavica del contadino,
figlia della lotta per la sopravvivenza.


Il "male" per noi contadini è sempre stato uno:
il potere, l'istituzione, lo stato, il governo:
sempre vessatorio e crudele;
sempre pronto a derubarci la prole
e il sangue per le sue sporche guerre;
sempre pronto a rubarci il sudore e il raccolto;
sempre al servizio degli sfruttatori,
di qualunque genere e colore.

Imparammo così
a coltivare un odio, metastorico,
uguale in ogni epoca e in ogni latitudine.

Da secoli vessati
e imbrogliati dal potere,
cessammo di credere alle
menzogne del potere.

Ed eccomi all'oggi!
Per questo io non credo
alle canzoni che vanno tanto di moda:
le sorti magnifiche e progressive
dell'europa unita, il libero mercato, la
globalizzazione, etc etc.

Queste belle canzoni le lascio
a Binda e a Candy
(e ai portaborse di Bruxelles).

Dov'è la vanga?
Ma non lo vedete, stolti?
Non vedete che sono io la vanga?