martedì 27 settembre 2011

tufetto

Vi ricordate del caro Fabio?
Sandali da frate, volto da sagrestano ritardato, testa tozza e tonda da mongolo, sempiterna bava alla bocca.
Poteva essere un Baldo: invece è rimasto una larva.
Vuol dire che era il suo destino.
Mi ricordo quando si scatenava al karaoke in una pizzeria ai Landi con la dolce minorata Dora...erano per lui momenti di rivincita suprema, occhi socchiusi, il ciuffo nero
e spettinato in una posa ribelle, la voce stonata e troglodita...
Recentemente ho saputo da a.r. che Grey lo avrebbe "maltrattato"...
Grey, con il suo fare da erudito saccente e la sua sottile ironia, si sarebbe nuovamente accanito, sull' "inferiore" (culturalmente e fisicamente) Fabio...come se l'erudizione e (sopratutto) il fisico malarico di Grey potessero dargli il sordido diritto di prendere in giro un povero disgraziato.
Cercai di svegliare questo simpatico baccalà dal torpore provinciale in cui ristagnava, ma fu tutto inutile.
Il terrore verso le malattie veneree, una sessuofobia allucinata (per esempio provava disgusto verso lo sfintere femminile), un moralismo da sagrestano fallito, gli impedivano il "miracolo" del piacere e di conseguenza qualsiasi riscatto esistenziale e sociale.
Lo vedo spesso vagare come un demente per feste paesane, biblioteche e centri commerciali, alla ricerca di qualcosa di arcano, come un'identità perduta che non riesce mai a trovare a causa di una profonda viltà interiore, che invece egli considera "virtù"...
Ti riscatterai caro Fabio?
Oppure marcirai nella casetta di campagna di Lanuvio masturbandoti a vita?
Ora, non credere che il "riscatto" sia qualcosa di trascendente e irraggiungibile come la Luna.
Ognuno si "riscatta" dalla vita con i mezzi che il buon Dio gli ha concesso.
Per esempio: tu hai un talento assoluto per la mediocrità (non temere: tutti siamo mediocri, ma qualcuno ogni tanto eccelle in essa...mentre le eccezioni alla mediocrità sono spesso destinate alla tragedia della solitudine, a causa del loro genio).
Devi solo quindi mettere in pratica questo talento.
Ed è facile.
Prendi la Pontina e svolta sull'Apriliana o su via del Tufetto.
Troverai delle negre, creature culturalmente inferiori a te, che tuttavia faranno addrizzare il tuo laido pene (il pene, secondo il codice etico, è sempre laido).
Perderai la virtù (e la verginità da sagrestano) e scoprirai il piacere in mezzo al fango e alle zanzare.
Scoprirai che anche questo, il godere di una schiava nigeriana, questa barbara effrazione etica,
è l'anabasi di una emancipazione interiore... di un riscatto.
Ora tutto ciò, per i seguaci del codice, della morale, tutto ciò appare come un miserevole atto egoistico.
Non possono immaginare che lì, in mezzo al fango e alle zanzare, per mezzo d'una schiava negra, possa adempiersi, seppur fugacemente, un destino totale, una legge fatale che s'impone con l'imperscrutabilità dell'estasi e della santità...
La venuta del Cristo, ad esempio, avvenne in condizioni del tutto analoghe..

Buone seghe a vita Fabio.