domenica 4 settembre 2011

sans gant

Stirner fu solo un ribelle, nemmeno tanto pericoloso.
Non mise bombe, non ammazzò nessuno.
Non fu nemmeno un utopista (in cosa credette?)
En passant: a rigor di logica non esistono utopisti, poichè nessuno crede (e lotta) in ciò che ritiene irrealizzabile...sono gli altri a credere nel "non luogo" di una teoria, di certo non chi la sostiene.
Stirner non fu nemmeno un anarchico.
Infatti bramava il potere più di ogni cosa.
L'ironia è che solo il potere è veramente anarchico, perchè può fare ciò che vuole (P.P.)
Ora, l'intento di Stirner non poteva certo essere quello di fondare una dottrina o una teoria dell'egoismo assoluto (come ad esempio fece Sade).
L'unico ripugna tutto ciò che lo vincola a qualcosa di esterno a sé e quindi anche ad una teoria che gli dica cosa debba fare.
L'idea di fondare un'associazione tra unici è superflua perchè è già così (in politica, tra stati, persino tra mafiosi ci si accorda tra pari...e appena si può ci si libera dell'alleato per diventare più potenti).
L'unico non è affidabile.

Il destino dell'unico è quindi il deserto, la guerra o la galera.
Stirner lo sapeva.
Eppure, proprio per questo, per questa autocondanna al deserto o all'impiccagione, l'unico suscita una profonda pena.
L'unico non arretra mai (come l'idealista ottuso)...ma la sua lotta è vana.
Sa che il luogo che vorrebbe raggiungere gli sarà sempre sbarrato dall'altro...e l'altro è come lui, un altro unico e irriducibile imbecille che vuole il mondo ai suoi piedi...
Commiseriamo questo miserabile che si divora le viscere.

L'unico per fortuna è inutile.
L'Altro fiorisce, espande e dona.
Cosa ne sarebbe dell'egoismo senza la gioia profusa dall'Altro?
Cosa ne sarebbe delle narici senza il profumo di una donna?

Non vedo l'ora che M. torni.
Le chiederò di venire in crociera con me.
Sans gant naturalmente.