lunedì 26 settembre 2011

resoconti xeliani

Non c'è che dire: a vederli sembrano due piccolo borghesi...e in realtà lo sono.
Baldo, da buon fascista-monarchico-massone-buddhista-cristiano-berlusconiano, con una coscienza pulita e un senso di orgoglio per le proprie origini (i suoi avi furono notabili);
Xela invece, essendo stato un marxista, è un piccolo borghese "problematico", con una coscienza egoista e spavalda che anela piaceri mondani e avanza in modo anarchico...
Xela non sublima mai: gode, se può.
Se non può, incassa, come uno stoico o uno zen.
Essendo poco incline a risoluzioni che modificano la realtà in modo bruto, l'unica (o quasi) vendetta di cui Xela è capace, è il suo pensiero, che con sempre più zelo riporta su un blog
sconosciuto seguito da una dozzina di fannulloni come lui.
Quando vuole vendicarsi di qualcuno, che magari lì per lì ammazzerebbe, prende un pezzo di carta e scrive: Tizio è un farabutto, un evirato, una carogna, etc.;
poi mette un francobollo e spedice il tutto alla santa sede o al dalai lama...e così gli passa la rabbia.
Anzi, dopo questa "operazione epistolare", si sente pronto a perdonare "misticamente" la canaglia che lo ha offeso.
Xela poteva essere uno qualunque dei disadattati descritti da Dostoevskij:
tuttavia non lo è.
E non lo è perchè crede unicamente nel suo cazzo e nel suo stomaco...
Cazzo e stomaco che, beninteso, lo avrebbero già portato alla rovina se non fosse stato per un'educazione cattolica e contadina trasmessagli dalla madre; educazione -tesa alla preservazione dell'esistente e radicata in lui con pigra accettazione conformista- che gli ha sempre risparmiato brutte avventure.
Xela ha smesso di tormentarsi per il mondo.
Il mondo serve solo per godere... e su ciò si fonda la riconoscenza di Xela per l'esistenza.

Ora ecco i due amici sulla Tuscolana, all'altezza del civico xxx, verso le ventitre di un sabato di fine settembre.
Sono in macchina perchè Clouseau (Baldo) ha dato un appuntamento alla escort Antonia.
Ormai escono solo per scopare escorts: ne sono felici, al pari di quei signori medioevali che provavano gioia nel proferire cospicue elemosine alle prostitute del volgo.
Antonia non è ancora arrivata, forse è andata a comprare una crema per la cellulite in farmacia.
Ed ecco lo svolgersi (agognato) di un sogno: da una finestra una ragazza formosa con indosso vestitini succinti maneggia escatologicamente un paio di mutandine (escatologicamente perchè per i due amici, Dio è lì, in quelle mutandine).
Clouseau va sotto alla finestra e goffamente tenta un approccio con la ragazza vestita in modo succinto.
Tuttavia il "look" da emigrato albanese di Clouseau, la sua barba giallognola, non fanno colpo
sulla ragazza...così interviene il maestro Xela e il gioco è fatto.
La ragazza si presenta con una amica, sono poco più che ventenni, vengono da San Paolo.
Sono delle professioniste del piacere; e ciò naturalmente fa impazzire di gioia Xela.
Una si chiama Tania; l'altra, biondina, non ricordo.
Il cazzo di Xela si gonfia: vuole scopare Tania (che assomiglia vagamente alla sua ex, piccola, brunetta, fianchi larghi, culo sodo e tatuato con sopra una scritta cinese).
Avviene il sinallagma, con contentezza reciproca.
Tania scopa molto bene, pomicia, succhia, masturba...
Xela le sborra, senza guanto, sull'ano.
Clouseau invece trascura l'amica biondina di Tania e va da Antonia.
Viene alla pecorina.

Il mondo è il culo sodo e largo di una giovane donna in calore.
Vogliamo culi, seni, lingue, fighe, bocchini, fiati caldi di tribadi.
Sopratutto vogliamo bei visi freschi, la bruttezza ci ripugna.
Siamo oltre la catabasi...

Xela e Baldo lo fanno, versano seme sul mondo