domenica 25 settembre 2011

lubrus

Per comprendere come ci si possa convertire a qualcosa, ad una fede o ad una ideologia, bisogna partire dalla nostra inconciliabilità col mondo, con l'altro, con l'intera realtà.
La nostra coscienza per poter sopravvivere a questa inconciliabilità,
-che scinde costantemente persino noi stessi-,
deve "barare": deve cioè credere a qualcosa che -pur non esistendo- ci unisca al mondo,
(all'altro, alla realtà, etc.) in tal modo riconciliandoci ad esso.
L'alternativa evidentemente è la schizofrenia, la frantumazione infinita, la fine della sovranità della coscienza.
Esempi estremi: il cristiano e il Buddha.
Entrambi questi dementi dovettero conciliarsi, attraverso un'aberrazione, con ciò che per essi era insopportabile.
Il cristiano -che evidentemente non riusciva ad accettare la morte come fine fisica- dovette fondare la resurrezione dei corpi: in tal modo si riconciliò con la sua ossessione per la morte e addirittura la rese desiderabile (ecco l'aberrazione)...
Buddha, nemico della volontà, giunse a perpetrare il finto suicidio della volontà...aberrazione e falsa coscienza di una volontà che si illude di "non volere più"...
come se "non volere più" non fosse pur sempre un volere, il peggiore forse...

La riconciliazione naturalmente può avvenire per vie "laide".
Un esempio, altrettanto "esplicativo", pur tuttavia "ermetico" (la depravazione è sempre ermetica; tuttavia spesso è la strada maestra per la sutura sociale con l'altro):
Appunto n° 41 di Petrolio (acquisto di uno schiavo). Dopo essere stato a Napoli, Tristam si converte al marxismo per l'impossibilità di riconciliarsi con la cultura "alienata" di Giana.
L'indifferenza di Giana è totale, non c'è contatto esistenziale.
Ciò turba Tristam, gli diventa insopportabile.
Deve quindi annettere quella creatura estranea -seguendo la via dell'inganno ideologico- o distruggerla.
Illusoria annessione dell'altro per via ideologica (o psicologica) o distruzione...
Sade sceglie sempre la seconda; Pasolini (forse senza crederci) la prima.

Esiste infine (ma lo sapevate già) una terza via alla riconciliazione: il vostro cazzo.
Naturalmente l'ideologia e la psicologia cercano di asservire il cazzo ai loro scopi: così il cazzo diventa pene.
Esso non parla, tuttavia è eloquente.
La sa lunga, più di tutti voi.