sabato 1 maggio 2010

En passant

Attribuire alla massoneria un ruolo centrale nel dispiegarsi della storia e' assurdo.
E' un campo minato dove si perde la bussola e dove ogni tentativo di comprensione della realta' si smarrisce in vuota speculazione.
La realta' storica e' cosi' complessa, piena di variabili, che ricondurre tutto -tutti i principali eventi storici e non solo- alla massoneria e' pura demenza, come ricondurre tutto a un dio fittizio. Cio' che ci sfugge e' e sara' sempre di piu' rispetto a quel poco che inesorabilmente apprendiamo: e anche quel poco che apprendiamo e' quasi sempre di seconda o terza mano.
L'ambizione al potere assoluto, al controllo totale sulla realta' e sugli uomini, e' stata avanzata cosi' tante volte nella storia che la massoneria, qualunque cosa essa sia, non e' che uno dei "pezzi" sulla scacchiera, in gioco con tutti gli altri.
A volte i "pezzi" fanno alleanze, si spartiscono la torta; altre volte si combattono: per questo ad esempio lo Stato borghese, il fascismo, il comunismo perseguitarono i massoni facendogli chiudere le logge o arrestandoli; per questo la Chiesa cattolica li scomunico'.
E nulla esclude che alcuni massoni sui generis, come Garibaldi o Marx, siano diventati tali per sincere aspirazioni libertarie e per sfuggire alle persecuzioni politiche.
Tornando all'oggi non bisogna impegnarsi troppo per capire che il pianeta e' governato dal capitalismo, dalle banche, dalle agenzie di rating.
La verita' su "tutto" non la sapremo mai.
Peggiorare la nostra ignoranza confondendoci le idee non serve a nulla.
Accontentiamoci di comprendere quel che vediamo, se ne siamo ancora capaci.