lunedì 10 maggio 2010

quia absurdum

A volte provo a immaginare Dostoevskij o Kierkegaard al giorno d'oggi.
Cosa avrebbero pensato? Come avrebbero reagito?
Cosa avrebbe scritto la loro penna?
Avrebbero indugiato nelle loro stanze se perdonare o condannare gli uomini?
Abbiamo scoperto che il mondo e' "innocente": che uno tsunami e' meno colpevole non solo di un Bush o di un Ahmadinejad qualsiasi, ma persino del nostro vicino di casa.
Anzi, uno tsunami o un terremoto sono quasi desiderabili a certi uomini e al prodotto di certi uomini: guerre, inquinamento, plastica, benzina, bombe atomiche...veleni lenti oppure definitivi, in grado di cancellare l'ultimo filo d'erba sulla terra.

Non posso immaginare un mondo dove non vengano piu' alla luce geni o eccezioni; eppure e' la realta': l'epoca moderna e' la fine del genio, come artista, poeta, scrittore, pensatore, compositore.
Solo lo scienziato e' possibile e riverito dalla modernita': e solo se dal suo sapere si puo' dominare o lucrare in qualche modo.
La scoperta scientifica si afferma solo se vende o se consente una possibilita' di dominio.
E la scienza non e' affatto al servizio del bene e di tutti, ma solo di chi puo' permettersela; mentre e' invariabilmente contro gli altri viventi (gli animali) e l'ecosistema: li usa come mezzi, come cavie, senza pieta'.
La distruzione e la prevaricazione delle vite, degli animali, della flora, e' diventato il sistema di dominio e sostentamento della modenita' di stampo occidentale: eppure popoli che subirono genocidi e umiliazioni come i pellerossa e gli indios, vivevano in pace e armonia con il mondo; non avevano bisogno delle Stato, delle macchine, di estrarre petrolio e oro e nemmeno degli shuttles e degli acceleratori di particelle.
"Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro."
(Toro seduto)
Neanche la fede in Dio e' piu' possibile presso il moderno.
Mai Dio e' stato cosi' assente e in silenzio come oggi.
Si badi: per Dio intendo l'onesto e tribolato credente... si e' estinto anche lui?
Come avrebbero potuto continuare a credere Dostoevskij o Kierkegaard?
Non si puo' credere quia absurdum e andare a letto con buona coscienza...non piu', non oggi.
Forse neanche Pascal oggi avrebbe scommesso su Dio, visto cio' che gli uomini possono fare e fanno.
Ecco una domanda che ci porrebbe un ipotetico personaggio dostoevskijano oggi:
"Escludendo la paura del dolore fisico, non riesco ancora a trovare un solo motivo logico per cui non dovrei gettarmi da questo balcone. Sareste voi moderni in grado di indicarmene uno? Uno che non sia Dio?"