lunedì 17 maggio 2010

addio Egitto

Venerdi' prossimo, se quel porco di Allah vuole, saro' di nuovo a casa.
Fine dell'avventura in Egitto.
Questa breve avventura naturalmente non e' servita a nulla.
A parte il blog, le letture...e finire GTA IV, non ho trovato niente d'interessante.
Le belle palme, i deliziosi fiori di gelsomino e ibiscus sono le uniche cose di cui la mia memoria si ricordera' con piacere.
Scrivendo cio' non provo assolutamente alcuna tristezza o delusione, sono solo lucido e razionale.
Questi giorni di quasi totale prigionia mi hanno solo dato la possibilita' di pensare di piu', pensare e scrivere per vincere la noia e la calura di questo posto alieno e vano in cui sono capitato, per fortuna temporaneamente.
Aborrisco piramidi, deserto, moschee e centri commerciali; tutti immischiati in un'orgia pazzesca e orrida.
Il libero vagare con cui colmo molte delle mie giornate oziose mi da' una gioia incommensurabile: invece questo languire senza scopo ne' senso in una landa polverosa e arida mi e' insopportabile.

L'altro giorno ho portato da bere in una pentola a un povero pastore tedesco legato sotto il sole ad una catena e senza un goccio d'acqua, c'erano circa 45 gradi.
Ho commesso una violazione di domicilio, ma ho avuto coraggio e ne sono fiero.
Ho imparato a darmi pacche sulle spalle da solo.
Se i proprietari del lupo o qualcun altro mi avesse "redarguito", credo che avrei potuto copirlo...
Oggi il lupo non c'e'...chissa', forse i mostri umani si sono inteneriti.

Corrado e' un osso duro, a settant'anni sopporta solitudine, sottosviluppo e noia: certo, in cambio di una bella retribuzione... tuttavia credo che anche lui si sia stufato dell'Egitto, la sua collina sul Golfo del Cilento e' immensamente piu' bella di qualsiasi oasi...

Insomma: ancora una volta niente, come immaginavo.
Sento il vigore di un leone adulto.
Il mappamondo mi guarda con la sensualita' di una vergine che vuole godere.
A trentacinque anni non so chi sono e che ne sara' di me.
Ma la vergine dallo sguardo seducente sembra invitarmi a fottermene, una volta per tutte.