sabato 8 maggio 2010

zingara

Zingara indomita, puttana vai per il mondo,
padrona di Te, libera e senza lenone.
Oggi qui, domani chissa'...
La tua patria e' ovunque, la tua casa e' di tutti.

Dove vai?
Cosa cerchi?
Di chi e' la tua anima?
Del miglior offerente?
Del vile danaro degli uomini?
Quando avra' fine il tuo vagare?

Che farsene d'un corpo senza anima
o di un'anima senza corpo?
La beatitudine si puo' comperare,
ma non la salvezza.
Gli uomini scelsero:
beatitudine senza salvezza; e corpo senz'anima.

Zingara indomita, ribelle per natura
il prete penso' che a casa a pascere figli saresti tornata una volta rimosse le catene;
ma si sbaglio': e t'imbarcasti senza ritorno.

Nessuno sfugge al destino: cosi' t'insegnaron a vivere;
e cosi' il destino fu il primo dei tuoi panni a cadere.
Nuda ai miei occhi mi sembrasti una Venere;
poi finito l'amplesso, oblio e cenere.

Zingara indomita, maledetta da Dio e dalle donne
col Tuo nome vergasti le mura di Babilonia
Dove sei? gridano gli uomini
e nel Tuo seno di madre perdono lieti il loro seme

Dove sei, orfana di Dio?
Anche tu vaghi senza meta?
Lontano dal mondo
Con Te voglio giacere.