sabato 7 luglio 2012

venus

Adolfo Dolosi fu un disadattato.
Giunse ai ferri corti col mondo in età adulta, verso i trent'anni.
Quando la bigotta madre morì, dopo un funerale senza lagrime nè preghiere,
si recò ad Anzio a gozzovigliare e fare sesso con donnacce fino all'alba.
Avverso ad ogni genere di lavoro e fatica fisica
-"il lavoro insozza lo Spirito!" declamava sovente-
Adolfo campava con l'affitto di una stanza lasciatagli in eredità dai genitori defunti.
Ostile intellettualmente a qualsiasi credo e ideologia,
Adolfo scriveva ingiurie di vario genere su un sito internet,
prendendosela sopratutto con gli "sporchi" comunisti e l'anziano presidente
della repubblica in carica, definito con epiteti quali "porco ebreo", "marionetta dei banchieri",
"decomposta carogna massone", "infame traditore di Marx", etc. etc.

Adolfo amò una sola donna.
Una prostituta rumena di nome Madalina.
Il danaro del meretricio le occorreva per manteneva due figli;
inoltre progettava di rifarsi i denti e comprare una casa in Romania.
Adolfo giurò a sé che un giorno quella donna sarebbe diventata sua.
Dopo aver fatto l'amore con ella, egli le sussurrava all'orecchio:
"Un giorno sarai mia. Non ha importanza quanto tempo dovrò attendere.
Giunga pure l'eternità. Io ti attenderò. Oltre ogni sempre...".
La ragazza naturalmente non gli credeva.
"Voi uomini dire tutti stessa cosa. Oggi amare me, domani amare
un'altra..."
"Io amare solo te Madalina. Tempo dirà se vero o no. Tempo."
La ragazza gli sorrideva, lo accompagnava alla porta e accoglieva
il cliente successivo.

Un bel giorno un magistrato, forse sotto segnalazione della digos
o della plutocrazia giudaico massonica, incriminò Adolfo per vilipendio
al presidente della repubblica (dei soviet), ingiuria verso le istituzioni democratiche,
istigazione a delinquere e a commettere atti impuri.
Condannato in contumacia a un anno e sei mesi di reclusione,
(commutati poi in lavori socialmente inutili)
Adolfo scoprì di essere a tutti gli effetti un pregiudicato durante un controllo
dei carabinieri del predestino, mentre un ladyboy gli succhiava le palle.
La sentenza gli fu notificata in caserma.
"E' angora imbugnabile" gli disse uno svogliato carabiniere napoletano.
"Vuole imbugnarla?"
"No. L'unica cosa che impugno è il mio cazzo. Faccia eseguire questa vergognosa
sentenza giudea".
Così Adolfo finì nel supercarcere di Zelletri, a zappare terra incolta per quasi un anno.
La sera, stanco e con la schiena a pezzi, giocava a carte e fumava sigarette
di scarsa qualità con marocchini e slavi.
Quando, raramente, gli capitava di essere eccitato, si toccava,
pensando agli occhi azzurri e al grazioso seno dell'amata...


Uscito di galera, senza una lira, Adolfo si mise in cerca di Madalina.
Dopo un pò Adolfo la incontrò in un supermercato.
Gettandosi ai piedi di lei, con le lagrime agli occhi, sospirò:
"Mia adorata! Finalmente! Niente, niente e nessuno al mondo mi separerà da Te!"
"Adolfo! Adolfo! -esclamò la donna- Ma che fine hai fatto? Sei scomparso per quasi un ano!
"Gli schifosi giudii furono, di essi è la colpa! Finii in galera perchè dissi il vero,
perchè osai dire che il presidente X è un porco schifoso!"

La donna nel frattempo aveva sposato un uomo molto anziano e inabile:
un certo Alfredo Pietrini Paterbaldi.
Il nobiluomo, impavido fascista reduce da Salò, si teneva in vita grazie a trasfusioni di ormoni prelevati da cadaveri svedesi, e deambulava su una carrozzella sospinto dalla graziosa rumena.
"E' un uomo molto buono e generoso. Ha cento ani. Mi vuole molto bene.
Non può fare seso perchè suo cazo non riza più...però lui molto buono...
vuole solo qualche careza: poi si adormenta. Vieni, ti facio conosce!"

Il vetusto Pietrini era davvero un uomo nobile.
Accolse con un sorriso Adolfo e gli strinse debolmente la mano.
"Non temere nulla da me giovane amico. Sono solo un vecchio che attende la fine
con serenità. Nei tuoi occhi vedo ardere il fuoco dell'amore...
Ti chiedo solo una cosa: onora sopra ogni cosa questa donna.
Se cesserai di amarla, non darle motivo di sofferenza, perchè ella non ne merita."
Ascoltate queste parole, Adolfo, inginocchiandosi dinanzi al vecchio e guardandolo fisso negli occhi, disse:
"Ve lo giuro Signore. Amerò ed onorerò Madalina finchè il mio cuore non avrà cessato
di battere".

La stella luciferina, nota ai mortali come il pianeta Venere, quella notte parve rinacquere.
Solo un amore tenace e infinito può accendere gli astri.
Forse è vero.