venerdì 29 giugno 2012

l'auspicio

Alcuni pervertiti (Baldracchi, la signora Averno) sono convinti, non senza una intima letizia,
che molto presto capitolerò dinanzi alla superstizione galilea.
Un tale auspicio naturalmente è ripugnante: tuttavia, con calma solare e impassibile,
lascio che gli stolti parlino.
Dinanzi alla miseria di coloro che, incapaci di accettare la morte,
cercano salvezze oltremondane,
mi volgo all'esempio luminoso di quell'uomo che, silenzioso e fermo,
prima di spirare, anzichè baciare febbricitante la nauseabonda croce giudia,
si voltò per l'ultima volta verso il Gianicolo

e infine, con la fronte levata, abbassò le palpebre.