sabato 23 febbraio 2013

baccabel

Certe cose non cambiano mai.
Dopo aver sborrato in gola a Noemi
vado al cesso a sciacquarmi la cappella.
Ma nel cesso di Noemi è più facile trovare
un vangelo apocrifo che una saponetta...
Così mi faccio il bidet con il sapone per la lavatrice.
Sono quindici anni che non trovo uno sputo di sapone
nel tuo cesso Noemi.
Una volta mi sono lavato il cazzo con il balsamo per capelli,
un'altra volta col dentifricio.
Una volta ho rubato un profumo di dolce e cubana
ad una buttana.
Mi aveva deluso.
Fregna larga come una corsia del raccordo,
pompa malfatta, niente pomiciata.
Così regalai il profumo alla signora Averno
che puzza sempre di cipolla e incenso.

Mentre Elio esibisce la sua virilità alle cinesi
vado a ingozzarmi di pizza in un panificio.
Faccio amicizia con il commesso, un frocio.
E' un ragazzo di trent'anni, simpatico e loquace.
Non leggere l'oroscopo de ieri che porta sfiga.
Pe noi froci è dura.
Nun se potemo sposà, nun potemo avè na famija
perciò semo allo sbando.
M'arzo ae cinque de mattina pe annà all'after.
Che cazzo è l'after?
E' un posto de noi froci ndò se balla fino ae undici.
Se conoscemo e annamo a scopà.
E poi chi s'è visto s'è visto.
Speramo che vince Sirvio così ce leva mpò de tasse.
Ma l'amico tuo perchè n se fa e pippe da solo?
A mejo mano è a tua.
Solo tu te poi fa e mejo pippe.
Si, m'arzo ae cinque.
Manco a visita ar militare.
Ce so annato ch'era mezzogiorno e gne so detto che so frocio.
N'me credevano sti stronzi.
So fatto n'colloquio co na psicologa.
Doppo tre giorni a fine se so convinti.
A dottora me dice: te riformamo ma poi impugnà.
Che te mpugno dottorè? Sto cazzo.
Tre giorni pe convinceli che so frocio e poi vado a mpugnà...
Tacci vostra...

Dopo un pò entra nel panificio un altro giovane,
un povero disgraziato amico del frocio.
Si siede, tira fuori dalle tasche un mucchietto di monetine,
le appoggia sul tavolino e comicia a sistemarle le une sopra le altre...
Il padrone di casa non vuole rinnovargli il contaratto,
l'impresa di pulizie dove lavorava l'ha licenziato per assumere filippini,
quei rottinculo del sindacato non gli trovano la ricevuta dell'iscrizione...

Saluto il frocio e il disoccupato e me ne vado.

Questa è la vita.
E' il mare che va via con il sole?
E' uno stronzo che va via con lo sciacquone?
Cosa avrai lasciato di te?
Tante belle pippe caro Elio.
Non illuderti d'essere immortale caro Elio.
Quante vulve hai scavato col pistolino sino a trovare l'umido piacere?
Una? Vergogna!
Quante gole hai dissetato col tuo seme?
La zuzetti, dana, fabux, quell'altro scarto frigido di Piadisgrazia...
Fabux, eccitato come un porco, con la bava alla bocca,
anela Piadisgrazia, fetida zitella...e tu cosa fai?
Pianifichi la rovina d'un minorato...
Ti piace la compagnia dei rottami viventi, delle fregne secche
come grattugie, dei cervelli guasti.
Sappilo allora: saranno la tua rovina;
saranno le ancore che ti impediranno di volare.

Un giorno o l'altro ste cinesi ti staccheranno il frenulo.
Diventerai un vero uomo.
Tu velgine.
Tuo Piselo nolmale.
Dodici centimetli dlitto.
Tu fale legalo me...
Ma quali pippe mio non dotato amico!
Lascia le pippe a degenerati come fabux e a.r.!
Piuttosto sborrare senza guanto
dentro al caldo e denso mestruo d'una fichetta!
Che spettacolo virile!
Che culmine di vita!
Estrarre lo spadone invischiato di rosso sangue!
Qualcuno dice che è l'angelo dell'inferno...
ma è una spada affilata che non mi lascia mai sola..
.
E' di sangue il patto che lega in eterno un uomo e una donna!

Ma quali malattie mia cara Barnabel!
Le uniche malattie sono le fobie che tormentano
i baccalà che hanno paura di vivere con pienezza la vita.
Fatti una spremuta e più non dimandare Baccabel.

Cosa?
Un dì il male suonerà il campanello e mi chiederà il conto?
E venga pure l'esattore!
Non pagherò mai il conto.
Piuttosto mi farò saltare le cervella,
in un giorno di sole,
su un prato verde della Bontina.