domenica 11 novembre 2012

un fiore

"Lei è giovane. Perciò deve lottare". (P.P. Pasolini)

Il vento, uggioso, piega le fronde dei pini.
La burrasca imperversa, perversa.
Ieri notte il caro Rigatella si sfoga un pò con me.
Non è "felice".
Barnaba, infatti, pensa solo ad andare a cena fuori, ai locali notturni e alle vacanze.
Rigatella invece vorrebbe convivere, fare figli, progettare una famiglia.
Rigatella ha le idee chiare; Barnaba invece è confusa e astratta.
Rigatella, inoltre, si è "muffizzato": e spruzza poco e male.
Il tuo dolore, caro Arigates, è il nostro.
Il tuo "male", inoltre, è anche il nostro.

Anche noi, come te, ci siamo "muffizzati".
Io, ad esempio, sono un esempio mostruoso di viltà,
di pigrizia, di sfiducia: non di rado provo abiezione
per me stesso; e rabbia, una profonda rabbia senza sfogo,
se non in queste miserabili e tristi righe...
Dico a me stesso: fai qualcosa! coraggio!
Ma mi macano le forze; la viltà mi paralizza...e marcisco.
Il mio andare esclusivamente a mignus, il mio pessimismo sociale,
la mia incapacità relazionale: tutto ciò per me è un incubo;
un incubo da cui non so uscire e che, ahimè, so ben edulcorare.
Io conosco bene la mia "nevrosi": perchè la vedo rispecchiata identica
in tutti quelli che mi circondano.
Io sono un "represso": eppure, come vedete, non reprimo nè nascondo nulla;
anzi vi esibisco le mie budella con un coraggio quasi esemplare, virile direi...

Potrei fare osservazioni analoghe per Albi o per Elio.
Anche Albi è alla frutta, vive senza scopo, come uno zombi, assueffato al superfluo.
Elio, dal canto suo, pur essendo un nevrotico all'ennesima potenza, si "salva" grazie al fatto, meraviglioso, che è un "ritardato"...
Beati i "ritardati" perchè loro è il Regno dei cieli!
Ieri, ad esempio, a quasi quarantacinque anni, ha leccato per la prima volta una fica profumata.
L'esperienza erotica è valsa per lui quanto un'estasi mistica, un miracolo a Lourdes...
Dov'è il miracolo?
Ma che domanda! E' nella gioia di scambiarsi reciprocamente il piacere che risiede l'unico miracolo possibile!
Quando l'intera esistenza di un uomo è, per forza di cose, una continua posticipazione e scoperta del piacere, dosato col contagocce, come nel caso di Elio, quest'uomo
"ritardato", ingenuo, sarà un "credente", cioè un riconoscente...
E solo chi è riconoscente sa donare bellezza e gioia al mondo.
Elio morirà sereno, col crocifisso sulle labbra, pur avendo spruzzato pochissimo...

Quando ero giovane ero felice.
Avevo speranza e fiducia nel futuro.
Goliardia, sfrenatezza.
Si spruzzava lontano, eccome!
Il mondo era ai miei piedi.
Poi, un giorno maledetto, mi fu gettata ai piedi, senza più vita,
la mia Speranza.
Essa, bella come una adolescente, non mi parlava più.
Io, stringendola al petto, piacqui, in silenzio.
Dovetti seppellirla, ricoprire di terra il suo viso candido e morbido.
Annientato, mi rialzai e ripresi il cammino.
Intesi qualcosa però.
"La mia morte non è futile, Salvatore.
Ricordati di me ogni tanto: così sorriderai ancora..."
Mi volsi, per un'ultima volta.
E lì, dalla tenue terra, vidi sbocciare un fiore...