venerdì 17 febbraio 2012

le amanti

Ana e Zana sono due ragazze che vendono deliberatamente il proprio corpo.
Non ritengono che una tale scelta sia immorale o lesiva di alcunchè.
Ritengono che morire di fame sia assai peggio.
Nel loro paese di origine, la Romania, facevano sudare la fronte e si spaccavano la schiena tutto il giorno per appena duecento euro al mese.
Un pezzo di pane, l'inverno, venticinque gradi sotto zero.
Ana deve mantenere due figli avuti con un poco di buono.
Non vuole più uomini nella sua vita.
Zana beve coca cola ghiacciata e anela lo stile di vita dell'europa occidentale.
Senza troppe cazzate però, tipo tatuaggi e silicone.
Educate e cresciute all'essenziale, perpetuano un'intelligenza spartana che scarta il futile dalla vita.
Quando una donna è giovane ha ancora il diritto di sognare.
Il sogno di tutte le ragazze è identico ad ogni latitudine.
Essere al centro del mondo.
L'attenzione e la cura di un uomo, possibilmente fedele.
Procreare, giusto per avere un giocattolo, come gli altri.
Un bel pò di soldi: per vanità, per sedurre e per dormire tranquille.

Poi si scopre che non si è mai al centro del mondo, al più in periferia.
Si scopre che la fedeltà degli uomini è una rarità.
Procreare: inessenziale, sopratutto quando si deve sopravvivere.
Solo il giudizio sui soldi resta invariato: per quanto li si possa disprezzare
non se ne può fare a meno.
E a tutti piace averne in abbondanza.

Ana e Zana in particolare fanno godere me.
Le amo.
Voglio godere con entrambe.
"Voglio godere con tutt'e due. Vi amo entrambe".
"Ma come facciamo?"
"Ciucciatemi il cazzo insieme. In ginocchio. Una a destra, una a sinistra.
Vi sborrerò sul viso, sulle lingue.
E poi vi pomicerò."

Le ragazze si guarderanno, sorridendo.