venerdì 23 dicembre 2011

balbuzie

Perchè continuare a scrivere?
La coscienza ripudia i silenzi con un impulso invincibile.
Perciò dobbiamo eiaculare: parole, idee, teorie...
Ci si affloscia, per due ore o un mese, e poi, di nuovo, il pene della coscienza s'indurisce: e giù affabulazioni, verbi e parole.
Quante idiozie scrissi, quante malignità! Che campione di putredine!
Nella melma colsi luccicare qualcosa: una corona di allori marci, bagnata da una rugiada simile alla bava delle lumache.
Cesare della melma: ecco la tentazione di un titolo qualsiasi.
Ma a che pro, quando ogni titolo vale quanto lo sputo d'un epilettico?

Solo i silenzi bonificano l'anima.
Non la preghiera, invocazione sterile.
Ma l'anima, questa vecchia mascalzona, è incapace di tacere.
Infestiamo il mondo nominando le cose.
Il verso non è tutto.
E' solo la superbia della balbuzie a farci credere una fesseria simile.
E all'inizio non fu il verbo.
Fu il silenzio...