sabato 17 dicembre 2011

l'insonne

Cioran seppe trasformare la disperazione in principio ludico.
Come fece?
A furia di annoiarsi, notte dopo notte, insonnia dopo insonnia, bestemmia dopo bestemmia,
l'agonia sbocciò in "arte": la bestemmia mutò in poesia.
Cioran vi prese gusto: e così si specializzò nella calunnia universale.
La calunnia, violenza minore e incruenta, adoperata con la moderazione e la profondità dell'asceta, è un'ottimo stimolante fisiologico: in più ha il pregio di essere sempre valida ed attuale contro ogni sistema.
Da buon fannullone Cioran si guadagnò il pane calunniando tutto.
E, alla fine, si divertì pure.

"...colmare, tubando insieme, la vacuità generale; e infine -parodia dell'estasi- annegare nel sudore di una complice qualsiasi..." (E.M. Cioran)