lunedì 9 aprile 2012

pepus

Petrus Baudo ha paura di confessarsi.
Teme che il prete non gli passi la sua vivace frequentazione di "accompagnatrici".
Ripete in continuazione di avere la coscienza a posto, di non vedere dov'è il peccato.
Il peccato è lì, Petrus Baudo, in fondo alla tua testolina.
E lì giacerà per sempre, come un verme, a roderti la coscienza.
Finchè non ripudierai il tuo obsolescente servaggio vetero (e neo) testamentario, rimarrai
sodomizzato da questo incubo morale, il "peccato".
In poche parole, caro Pepus Baudus, devi licenziare per un pò Dio.
Invece di leggere Faletti e altra immondizia, comincia a leggere Sade, Cioran, Nietzsche.
Non innamorartene però, sarebbe un errore grossolano.
Chi si innamora del pensiero altrui è un ingenuo che verrà deluso.
Quei tre vandali sono unilaterali, conducono al precipizio.
Però farebbero al caso tuo...
Tu non credi in te, Pepus.
Per questo credi in altro da te.

E tu Xela, che cazzo combini?
Nulla.
Leggo me stesso, con la brezza di aprile in faccia.
Ascoltando i Pearl Jam.
Cantando come un idiota, a squarciagola.
Piangendo senza perchè, come un tempo.