sabato 28 settembre 2013

Terra Uterea...e Pippus Cazzucci

E così il caro Pippusbaldi Chicazzè si è innamorato di nuovo.
Niente scarti di sagrestia stavolta
-nè zitelle mentecatte grazie al Cielo- :
finalmente il suo fiuto da barboncino in calore ha individuato
una creatura intelligente.
Sebilla Zurlì, autrice del diario Terra Uterea,
è una scrittrice dotata di una certa finezza letteraria
e di un'ironia acuta e briosa.

Innamorarsi, caro Pippusbaldi, è sempre un rischio:
e il rifiuto è sempre un trauma.
E pur tuttavia, quando il desiderio gonfia con vigore il petto
e i coglioni, ci si getta dal burrone con la temerarietà dei barboncini in calore.
Ci si schianta e con la schiena spezzata si maledice, troppo tardi,
quello che un tempo era il nostro idolo.
L'idolo d'oro crolla e dietro le crepe sgorgano oscene le viscere
madide e scure d'un essere mortale.
Saremo capaci di pietà verso gli idoli infranti?
Questo è l'atto ultimo dell'amore, caro Gisus Cazzucci...


C'è da dire che quando è in calore, Pippusbaldi
sviluppa un'esplicita gelosia dai tratti paranoidi.
Il terrore che io (!) possa soffiargli Terra Uterea o metterlo in cattiva luce
dinanzi ad essa, lo rende aggressivo e nervoso.
Stia sereno e tenga a bada le sue sciocche fobie!
E' evidente che il ciandala ignora i gusti e il codice morale d'un etneo.

Molto probabilmente Terra Uterea, con l'ironia che la contraddistingue,
annovererà il ciandala tra quelle cavie di sesso maschile che, sospinte da un impulso al coito,
cercano di far colpo su di essa attraverso qualche trovata pagliaccesca più o meno riuscita.
Ma questo è un finale ovvio: e quindi spero di essere smentito.

Infine, un augurio a Sebilla.
Finire nelle anodine schiere degli avvocatucoli romani,
in mezzo al marciume, alla piccolezza e all'ipocrisia proprie a questa
genia, sarebbe il più grave peccato contro l'indole
e la vocazione di questo essere.
L'augurio, pertanto, cara Sebilla è che la tua strada sia un'altra.
Quella delle parole magari, vergate con la delicata verità del sorriso:
anche se, a volte, amaro.