domenica 15 settembre 2013

la mandorla

A volte, non senza dilacerazione, bisogna saper dire addio
alle creature e alle esperienze che un tempo ci resero felici.
Esse -a torto o a ragione, per caso fortuito o per quella particolare
coincidenza che corrisponde al nostro servo arbitrio-
si distaccano da noi, al pari del petalo, della luna e dell'imene.

La ricerca della colpa, la sua individuazione,
-ammesso che essa esista all'infuori del nostro miserabile orgoglio-
può essere un'eziologia sterile, tempo inutilmente buttato
appresso al rancore.
Una volta Socrate, colpito da uno stolto, rimase impassibile.
A chi gli domandò perchè non avesse reagito,
chiese quale senso avrebbe avuto reagire
alla percossa d'un mulo.

Analogamente, quando una creatura o un'esperienza
che un tempo amavamo, si rivela non più capace
di destar le tenere emozioni del passato,
anzichè puntar l'indice inquisitore,
bisogna saper voltar pagina con la serenità impassibile
degli dei.
La nostalgia, nel segreto d'una lagrima celata al mondo,
deve suscitare un ringraziamento per ciò che fu vissuto con gioia.
La delusione invece deve scorrer via presto,
altrimenti si accumula e imputridisce il cuore.

A volte le ragioni del distacco
sono dovute a contingenze risibili:
è il caso, ad esempio di Noemi e Luana,
cui, non senza dolore, ho dovuto dire addio.

Una fellatio sans gant
eseguita con in bocca una
caramella all'eucalipto extra forte,
tale da mandare
qualsiasi non etneo al pronto soccorso
con la cappella in fiamme,
ad esempio,
rappresenta una valida ragione per voltar pagina
con serenità...e qualche unguento al cortisone.

L'addio a Luana deriva invece dal suo essere
una ragazzina.
Non nego le mie inadempienze e i miei errori:
ma solo una bambina può adirarsi
e sancire addii per dei nonnulla.
Per te, cara Luana, sarei passato sopra
alla tua totale inettitudine in eroticis.
Invece a te è bastato un mio ritardo di due ore
e la ritrazione del mio membro
-cagionata sia dalla fellatio all'eucalipto di Noemi,
sia dalla tua indelicatezza-,
per adirarti e dirmi addio.
Un tempo, per farmi perdonare, ti avrei comprato
una borsetta di ello chitti con all'interno
un profumino bin bon alla vaniglia.
Ma a che pro se non mi ami
e se continui a far male all'amore?
Un vero peccato:
perchè il tempo delle mele per un etneo non trascorre mai...

Da ultimo vorrei ringraziare e lodare
Sabrina, una ragazza cinese di rara grazia.
Dinanzi alla tua umile premura, alla tua delicatezza,
alla tua simpatia e ai tuoi deliziosi morsetti,
io mi inginocchio e rendo grazie alla dea Afrodite.

Questa luminosa dea gioca sempre
a celarmi i suoi misteri.
Mille volti ella ha.
Questa volta, voluttuosa e candida
come la luce d'un sogno,
aveva gli occhi a mandorla.