lunedì 18 ottobre 2010

trompe l'oeil

La grande questione filosofica era: "Perchè c'è qualcosa piuttosto che nulla?"
Oggi la vera questione è : "Perchè c'è niente piuttosto che qualcosa?"
L'assenza delle cose da sé stesse, il fatto che esse non abbiano luogo pur dando l'impressione di accadere, il fatto che ogni cosa si ritiri dietro la propria apparenza e non sia dunque mai identica a sé stessa, in ciò consiste l'illusione materiale del mondo.
E questo resta in fondo il grande enigma, che ci fa sprofondare nel terrore e da cui ci proteggiamo mediante l'illusione formale della verità.
Pena il terrore, dobbiamo decrifrare il mondo, e quindi annientarne l'illusione originaria.
Non sopportiamo né il vuoto né il segreto né la pura apparenza.
Perchè mai dovremmo decifrarlo, al posto di lasciarne irradiare l'illusione come tale, in tutto il suo splendore?

L'identificazione del mondo è inutile.
Bisogna cogliere le cose mentre dormono, mentre si ecclissano.
Non essere sensibili a questo grado d'irrealtà e di gioco, di malizia e di spiritualità ironica del linguaggio e del mondo, significa di fatto non essere capaci di vivere.

L'identificazione del mondo è inutile.
Anche il nostro volto non può essere identificato, poichè la sua simmetria è alterata dallo specchio.
Vederlo quale è sarebbe una follia, poiché non avremmo più segreti per noi stessi, e dunque saremmo annientati per trasparenza.
Lo stesso vale per qualunque oggetto, il quale giunge a noi definitivamente alterato.
Tutte le cose si offrono dunque senza la speranza d'essere altro che l'illusione di sé stesse. E va bene così.
Fortunatamente viviamo in base a un'illusione vitale, a un'assenza, a una non immediatezza.
Fortunatamente nulla è presente nè identico a sé stesso.
Fortunatamente la realtà non ha luogo.

La principale obiezione alla realtà è d'altra parte il suo carattere di sottomissione incondizionata a tutte le ipotesi che si possono fare su di lei.
La realtà è una bagascia...