venerdì 25 novembre 2011

il ciandala

Puccio Beltrani è un uomo di mezza età debole e insicuro.
Dopo aver eiaculato con donne giovani a pagamento, si reca in chiesa a purgare la coscienza sporca.
Nietzsche lo avrebbe definito un "ciandala", un decadente, una mezza tacca.
Beltrani inoltre, come tutti i deboli, nutre il forte bisogno di confessarsi ai preti.
La sua religiosità, atipica, è un miscuglio di credenze e miti contrastanti, Cristo immischiato alla metempsicosi, la devozione per la Vergine e il culto pagano del Sole...
Un giorno Beltrani viene rapito da alcuni terroristi di estrema sinistra.
I terroristi vogliono ottenere un forte riscatto dal ricco padre di Beltrani, banchiere cattolico massone in pensione.
I rapitori, turpi teppisti della periferia romana, non esitano a picchiare e insultare il povero Beltrani.
Oltre alle botte e alle umiliazioni, Beltrani viene segregato in una cella umida e buia, infestata da topi e scarafaggi.
Beltrani porta con sè una collana con una croce di legno.
Beltrani la stringe e prega, in silenzio.
Prega, nel buio della cella, con gli occhi chiusi, per ore e ore, per tutto il tempo...
Un giorno uno dei carcerieri si accorge delle orazioni di Beltrani.
In preda ad un violento delirio il bruto entra nella cella, colpisce con uno schiaffo il prigioniero e gli strappa la collana con la croce.
"Schifoso bigotto, Dio non ti salverà!" grida il laido teppista.
Per punizione Beltrani viene lasciato senza acqua nè cibo per giorni.
Dopo una settimana uno dei carcerieri, forse meno violento e più umano degli altri, entra nella cella e porge a Beltrani un pezzo di pane e un bicchiere di acqua fresca.
Il carceriere guarda il prigioniero e gli domanda:
"Come fai a pregare Dio? Non vedi che non ti aiuta?"
"Non ho scelta. Se smettessi di pregare morirei"
"Forse morirai comunque..."
"Pazienza allora".

Infine Beltrani riesce a fuggire uccidendo uno dei carcerieri dopo una lotta furibonda.
Egli, debole, timido e mite, ha ucciso un uomo.
Nonostante il ritorno alla libertà, egli resta ossessionato dalla tragedia di aver ucciso.
Non trova pace.
Non dorme, non mangia, non fa più sesso: non riesce più a pregare.
Neanche i suoi amici confessori, i preti, riescono a consolarlo.
Così il diavolo viene a dirgli la verità.
"Devi vivere con la colpa. Devi inghiottire il veleno dal calice. Non hai alternativa."
"Una alternativa c'è sempre" replica Beltrani.
"Tre in realtà. Una è la morte. Solo morendo espierai il tuo male. Ma tu non vuoi morire..."
"E la seconda alternativa?"
"La seconda alternativa, peggiore della prima, è la follia, l'ossessione, l'inferno...ma tu non vuoi vivere nell'inferno".
Il diavolo sorride. I suoi occhi luccicano.
"Dimmi qual'è la terza alternativa."
"La terza alternativa è il male. Abbracciarlo. Sceglierlo deliberatamente. Con orgoglio.
Con naturalezza. Naturalmente è la scelta migliore, l'unica che cancellerà la colpa e l'ossessione.
L'unica che ti restituirà il piacere di vivere."
"E il prezzo da pagare?"
"Nessuno. E' gratuito. Questo è il male...".