martedì 9 agosto 2011

il segreto

In origine fu...non c'è origine.
Al termine...non c'è termine.
Nel mezzo potete mettere ciò che volete.
Potete venire tra seni bianchi ed essere felici così.
Oppure potete fare come a.r., parcheggiare a metà del tunnel, abdicare, arrotolarvi una sigaretta artigianale e fissare il vuoto (la "luce"!) in attesa della fine.
Forse a.r. resterà lì, seduto a fissare la nostalgia di un giorno che non vivrà, dinosauro in attesa d'estinzione...

I due ordini.
L'ordine della scena (un folle a caso: grey) e l'ordine del reale.
Grey vive nella (e della) scena...senza scena si sgretolerebbe come una mummia a contatto dell'aria.
Senza scena - solo l'epidermide conta, solo l'epitelio! - il principe di Isengard si tramuta in rana...come tutti.

Nel fondo non c'è la luce, non c'è illuminazione, c'è il battito meccanico e osceno delle ossa e degli organi.
Senza epidermide saremmo persi...disgustati per trasparenza saremmo incapaci di volgerci allo specchio e di sedurci.
La bellezza degli occhi, ad esempio, è inscritta nel mistero della superficie, nel mistero del volto...
Preso di per sé un occhio è solo un bulbo, qualcosa di ripugnante.

Nel fondo non c'è niente di seducente, c'è solo la meccanica bruta che genera la vita.
Perciò potete smettere di scavare, perché non troverete lì il segreto...
Il segreto giace sulla superficie, mai nel profondo...nel profondo è solo limo e buio.

L'ordine del reale.
Basta con il reale.
Basta con le interpretazioni.
Ne abbiamo abbastanza.
Vogliamo sogni, seduzioni, segni inintelligibili.
Non vogliamo spiegazioni.
Respingiamo persino Dio perché ce lo hanno reso intelligibile.

Esiste solo la superficie, l'epidermide, la scena.
Il resto è un inutile scheletro senza bellezza.
Adoro la pelle bianca di M., la incenso di seme.
Vengo tra seni bianchi e rosei.
Mi fermo a guardare il bianco del mio seme sparso tra il bianco dei seni di Lei.
E' senza conseguenze.
E' oltre la scena, oltre il reale.
E' divinazione.
E' il segreto...