venerdì 11 giugno 2010

rondini

Da questa terrazza, da Poggi d'oro, si è tentati di ritenersi dei.
L'estate è la stagione in cui risorgono le energie, i veri ormoni sono i colori: Pissarro e Van Gogh probabilmente non erano solo uomini, erano nervi scoperti, sensibili alla impercettibile declinazione del rosa e dell'azzurro terso sovrastante campagne e uliveti.
Ogni anno risorge quest'esplosione di colori, si ha l'impressione che vivere non serva a nient'altro che a godere di essi; che non serva nient'altro all'infuori di un bosco, una campagna o un paesaggio con in fondo il mare. E' fantastico...
Tutto il misticismo dei saperi ctoni e delle culture cicliche riposava su questo incanto, sulla resurrezione della natura e dei suoi colori, per cui nulla andava perso in seno alla madre terra, e attraverso il gelo e la morte dell'inverno andava ricomponendosi la bellezza sempre vergine del mondo, culminante nella estate.
Il ciclo regolava le vite e dava forma ai fenomeni: in tal senso tutto torna e niente è perduto...

Guardando una formica pensiamo ad una specie, non ad un'essere distinto dai suoi simili, una specie sempre conforme e chiusa nella sua dimensione univoca e specifica: insomma per noi una formica vale l'altra.
Non così pensiamo a noi stessi: ogni uomo, a cominciare da ciascuno, pensa sé stesso e gli altri non come specie -univoca e dai componenti indistinti- ma come singolarità unica e differenziata, le cui "differenze" dall'altro o dagli altri costituirebbero addirittura il tratto peculiare dell'essere umano...
Operazione arbitraria? In fondo si. Dall'alto tutti gli uomini appaiono come formiche, perciò la loro asserita diversità è, per così dire, solo "affar loro", insignificante rispetto alla madre che incessantemente li genera e li sotterra.

L'uomo non è il fine del mondo, il figlio privilegiato della terra, nè ha un padre chiamato Dio che lo osserva e lo premia.
E' il frutto del caso ed è fratello della più minuscola formica.
Tra di essi c'è solo una differenza di forma, quantità e modalità: la sostanza è la stessa, materia mortale...

Le rondini attraversano il cielo senza chiedersi perché. Ogni perché è superfluo.
Solo colori radiosi e cinguettii.
L'incanto sembra interminabile.