lunedì 24 settembre 2012

la mano

La via della mano sinistra conduce alla distruzione.
Anzi: all'auto distruzione.
Bisogna essere degli a.r. per non perire in questa forma di orgasmo.
Del resto a.r. ha dalla sua risorse non comuni.
Egli è semplicemente al di là.
Come Atlante porta su di sè il peso di un mondo.
La sua visione magica per ora gli allegerisce il peso.
Un giorno egli poserà il fardello.
Sarà la fine di un uomo.
Sarà l'inizio.

Beppino: le avventure col barbuto catanese non hanno insozzato
la sua purezza.
L'esempio mefitico di Sgalumbro, i coiti allucinati con le buttane, l'alcol, le canne,
tutto ciò per Beppino è come bere un bicchier d'acqua.
Ridotto ad uno straccio conserva l'innocenza primigenia.
Beppino è purezza dentro un sacco di spazzatura, è il cielo dentro l'inferno.
 
Paterbaldi: volto rubicondo, sorriso infante, denti giallissimi.
Invece di "vasari unn'è chiu lurdu", è triste.
E' triste perchè una deliziosa rumena diciannovenne gliel'ha succhiato.
Invece di suggellare patti con Satana, come facevano i suoi avi,
perde tempo con la "tristezza".
La purezza di Paterbaldi ogni tanto si concede vacanze
(Sandra, i massaggi cinesi, la bellissima Anemona sull'apriliana).
Poi, disgraziatamente, un senso di colpa gli corrode e avvelena la coscienza.
E' la "tristezza" di Paterbaldi.
E' la virtù dell'uomo pio.
La via della mano sinistra, ringraziando Dio, gli è preclusa.
Tirerà innanzi con la mano destra, in ogni senso.
 
Per finire due parole sul caro albi.
Non crediate che sotto il suo erculeo petto non pulsi un cuore.
Anch'egli sa amare.
Sotto la scorza del cinico alto borghese c'è uno zio pronto a soccorrere
nipotini più o meno matti (binda, il mutumattu, conti).
Se rigatella è come un padre per noi, albi è uno zio.
La premura con cui spalanca il bel portafoglio di pelle per "aiutare" questi nipotini
un pò matti, la sua generosità pasoliniana, gli frutteranno senz'altro un posto alla
destra del Signore.